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I tre atteggiamenti da avere nei confronti del Tuo Angelo Custode (consigliati da un santo)

Una domanda e risposta sulla figura degli angeli custodi

San Bernardo dice che nei confronti dell’Angelo custode dobbiamo avere tre atteggiamenti.

La domanda:

Salve Padre Angelo,
Avrei una domanda sugli angeli custodi.
Si può pregare l’angelo custode di un’altra persona, anche a distanza affinché la ispiri? Tempo fa ho litigato con un mio caro amico, e poco tempo fa ci siamo riconciliarsi, ma non è più come prima… Egli non crede in Dio e prego sempre per la sua conversione…. Mi piacerebbe però chiedere anche al suo Angelo custode, anche a distanza, di aiutarmi nel far rinascere la nostra amicizia più forte di prima e segnata per sempre dall’Amore di Gesù in modo che questo legame porti entrambi a seguirlo sempre.
La ringrazio e la ricordo nelle mie preghiere, le chiedo gentilmente di ricordare me e altre persone che i stanno a cuore.
Un abbraccio,
Che Dio la benedica.

San Bernardo dice che nei confronti dell’Angelo custode dobbiamo avere tre atteggiamenti
San Bernardo dice che nei confronti dell’Angelo custode dobbiamo avere tre atteggiamenti

Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. la Sacra Scrittura parla diverse volte del ministero degli Angeli a nostro favore.
Ad esempio: “Egli per te darà ordine ai suoi angeli di custodirti in tutte le tue vie” (Sal 91,11).
“Gli Angeli nonsono forse tutti spiriti incaricati di un ministero, inviati a servire coloro che erediteranno la salvezza?” (Eb 1,14).
Gesù dice: “Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli” (Mt 18,10).
In diversi altri passi si parla della presenza di Angeli che guidano il cammino di una persona come nel caso di Tobia che viene visibilmente guidato da Raffaele e di San Pietro: “Ed ecco, gli si presentò un angelo del Signore e una luce sfolgorò nella cella. Egli toccò il fianco di Pietro, lo destò e disse: «Àlzati, in fretta!». E le catene gli caddero dalle mani. L’angelo gli disse: «Mettiti la cintura e légati i sandali». E così fece. L’angelo disse: «Metti il mantello e seguimi!». Pietro uscì e prese a seguirlo, ma non si rendeva conto che era realtà ciò che stava succedendo per opera dell’angelo: credeva invece di avere una visione” (At 12,7-9).

2. San Tommaso dice che ogni uomo ha il suo Angelo custode e ne porta la motivazione: “Finché vive in questo mondo, l’uomo si trova come su una strada che deve condurlo alla patria. Lungo la strada, molti pericoli incombono su di lui, sia dall’interno che dall’esterno, come dice il Salmista: “Sulla strada per cui cammino, hanno nascosto dei lacci a mio danno”. Quindi, come si dà una scorta alle persone che devono transitare per strade malsicure, così si dà un angelo custode all’uomo, finché dura il suo stato di viatore. Quando invece sarà giunto al termine della strada, allora l’uomo non avrà più un angelo custode; ma avrà in cielo un angelo conregnante, o nell’inferno un demonio tormentatore” (Somma teologica, 113, 4).

3. Dice anche che l’Angelo gli viene affidato fin dalla sua nascita (Ib., 5).
Finché è nel grembo materno “l’angelo che custodisce la madre, custodisce pure il bambino chiuso nel suo seno. Alla nascita invece, quando esso si separa dalla madre, gli viene assegnato un angelo custode particolare, come insegna S. Girolamo” (Ib., ad 3).

4. Ed ecco quali sono i servizi dell’Angelo custode: “La custodia è ordinata, come a suo ultimo e precipuo effetto, a illuminare l’uomo per via d’insegnamento. Nondimeno, essa opera molti altri effetti, necessari ai bambini: quali, p. es., tenere a freno i demoni e impedire altri danni, sia corporali che spirituali” (Ib., ad 2).

5. San Bernardo dice che nei confronti dell’Angelo custode dobbiamo avere tre atteggiamenti.
Il primo è di riverenza per la sua presenza (Reverentia pro presentia).
Questo pensiero deve indurci a non fare davanti a lui quello che non oseremmo fare davanti ad un grande personaggio di questo mondo.
Il secondo è la devozione o affetto per la benevolenza (Devotio pro benevolentia) con cui incessantemente ci aiuta.
Il terzo è la fiducia per la custodia (Fiducia pro custodia) che esercita su di noi.
È necessario quindi invocarlo, ascoltare le sue ispirazioni e ringraziarlo per i benefici con cui ci assiste.

6. È ottima cosa anche pregare per l’Angelo custode degli altri.
San Francesco di Sales che ha convertito l’intera regione del Chiablese alla fede cattolica (precedentemente erano diventati tutti calvinisti) per il buon  frutto della sua predicazione si raccomandava all’Angelo custode di quella regione. Quando doveva predicare, prima diceva forte un’Ave Maria, e poi sottovoce un Angelo d Dio sia per il Chiablese sia per i singoli individui perché l’ascoltassero e ne traessero frutto.

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7. Anche San Pio da Pietrelcina aveva una grande devozione per il suo Angelo custode. Lo chiamava “il compagno della sua infanzia”.
Aveva molta familiarità con lui e insieme lavoravano a beneficio delle persone che erano affidate al suo ministero.
Diceva anche che il suo Angelo custode era spesso in giro per salvare i peccatori e per confortare i malati.
Il suo Angelo custode gli diceva che alcuni suoi figli spirituali erano in pericolo e Padre Pio provvedeva con la preghiera e il sacrificio.
Alcune  persone sapevano della confidenza di Padre Pio con gli Angeli custodi e gli inviavano il loro angelo ad avvisarlo e a chiedergli preghiere.
Ad alcune di esse che avevano inviato il loro Angelo da padre Pio per chiedergli aiuto per alcune cause Padre Pio disse con loro grande meraviglia: “Mi avete tenuto sveglio tutta la notte. Avete mandato il vostro Angelo a dirmi di guarire questo, di convertire quell’altro….”.
A chi temeva di andare da lui a confessarsi a motivo del brutto tempo, Padre Pio diceva: “Non ti angustiare, l’angelo del Signore ti accompagnerà”.
A chi temeva di disturbarlo Padre Pio diceva: “Puoi mandare il tuo angelo custode in qualsiasi momento del giorno o della notte perché sono sempre felice di accoglierlo”.

La preghiera di Padre Pio all’Angelo Custode

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8. Credo che Padre Pio sia un segno per noi ad aver più fiducia e più confidenza con i  nostri angeli: col nostro e con quello del nostro prossimo.
Dio ce li ha dati perché ci servano in tutte le necessità.
Ed essi, come sono pronti ad eseguire i comandi di Dio, così sono altrettanto pronti ad ascoltare la nostra preghiera e a provvedere portandoci aiuto nelle nostre necessità.

Ti ringrazio per il quesito.
Con l’augurio di aver provocato in te maggiore confidenza con il tuo Angelo, ti assicuro la mia preghiera e ti benedico.
Padre Angelo

(Fonte amicidomenicani.it)

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