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I fondamentalisti dell’ISIS minacciano Roma e Gersualemme

Era prevedibile dopo le ultime dichiarazioni del gruppo fondamentalista dell’ISIS, la minaccia rivolta alla capitale italiana, Roma. La città eterna è il simbolo della cristianità, e mai nel tempo ha perso il titolo di “caput mundi”. Certamente la presenza del capo della Chiesa Cattolica infastidisce il nuovo corso storico aperto dai ribelli, i quali vogliono instaurare il regno islamico nel mondo. Distruggere il centro spirituale più importante per due miliardi di cristiani, è una vittoria simbolica molto allettante a cui guardano con attenzione. L’integralismo religioso combattuto negli anni, ora esplode in tutta la sua violenza. In nome di Allah lanciano guerre e minacce per arrivare a dominare l’umanità, sotto la bandiera nera della Sharia e della legge coranica. Nel contesto attuale, preoccupante appare il fenomeno dell’immigrazione clandestina. Negli ultimi giorni le stragi avvenute in mare sono il segno più evidente della cattiva gestione politica della guerra e della povertà nei paesi del nord Africa e del Medio Oriente. E’ democraticamente giusto sostenere i rifugiati. Bisogna considerare il fatto che di molti non si conosce l’identità. Come più volte è stato detto, diversi sono “cellule dormienti”, in attesa di svegliarsi e di lottare la jihad contro gli infedeli. La tecnica usata dai capi integralisti è proprio quella di promettere alla povera gente il Paradiso e il sostegno alle famiglie in cambio di attentati contro gli infedeli. L’immigrazione selvaggia produce morte. La politica non può favorire o peggio far finta di nulla. Morire in mezzo al mare è qualcosa di veramente spaventoso. La capitolazione degli eventi che si sono susseguiti in questi mesi, trovano nelle minacce rivolte alla città di Roma, simbolo della modernità e della fede cristiana, il loro apice. Roma così come tutte le altre città europee restano bersaglio appetibile su cui scommettere per lanciare segnali di terrore nei confronti dell’Occidente, così come è stato proclamato dai fondamentalisti. In questi minuti da you tube è stato rimosso il video delle minacce rivolte a Roma e Gerusalemme.

L’ISIS, ha raggiunto obiettivi strategici significativi conquistando territori nel Medio Oriente. L’espansione in Siria nei territori vicino a Raqqa roccaforte e base dell’ISIS, nello scacchiere mediorientale è una sconfitta notevole. Gli americani come del resto tutti coloro che hanno sostenuto i ribelli in questi anni, hanno fatto male i conti. Il gruppo si è impadronito delle armi che gli Stati Uniti avevano impiegato per ristrutturare l’esercito iracheno. La cifra per riordinare le forze armate dell’Iraq si aggira intorno ai 6 miliardi di dollari, ora finiti nelle mani dei terroristi dell’ISIS, i quali a sua volta sono diventati più potenti e feroci di Al-Qaeda. L’altro errore madornale delle potenze occidentali appoggiati nella loro lotta ideologica contro la Siria dai media, è la compiacenza con cui hanno sostenuto i cosiddetti “ribelli moderati”, organizzandoli in campi di addestramento per combattere contro Hassad. La fornitura di denaro e di armi ai gruppi ha potenziato in maniera pericolosa i gruppi estremisti. Mentre Obama in Siria aiuta l’ISIS, in Iraq cerca di combatterli. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Chi ha orecchi per intendere, intenda. di Francis Marrash

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