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I dieci insegnamenti del Curato d’Ars nella lotta contro il Demonio

I dieci insegnamenti del Curato d’Ars nella lotta contro il Demonio

Giovanni Maria Vianney, noto come il curato d’Ars, nacque l’8 maggio 1786 a Dardilly, Lione, in Francia. Di famiglia contadina e privo della prima formazione, riuscì, nell’agosto 1815, ad essere ordinato sacerdote.

Giovanni Maria Vianney, si dedicò all’evangelizzazione, attraverso l’esempio della sua bontà e carità. Ma fu sempre tormentato dal pensiero di non essere degno del suo compito. Trascorreva le giornate dedicandosi a celebrare la Messa ma sopratutto a confessare, senza risparmiarsi. Morì nel 1859. Papa Pio XI lo proclamerà santo nel 1925. Verrà indicato modello e patrono del clero parrocchiale.

Ci ha lasciato questi 10 insegnamenti  nella lotta contro il Demonio.

1. Non immaginate che esista un luogo sulla terra in cui possiamo fuggire dalla lotta contro il demonio. Se abbiamo la grazia di Dio, che non ci viene mai negata, possiamo sempre trionfare.

2. Come il buon soldato non ha paura della battaglia, così il buon cristiano non deve aver paura della tentazione. Tutti i soldati sono validi nell’accampamento, ma è sul campo di battaglia che si vede la differenza tra coraggiosi e codardi.

3. Il demonio tenta solamente le anime che vogliono uscire dal peccato e quelle che sono in stato di grazia. Le altre già gli appartengono, non ha bisogno di tentarle.

4. Una santa si lamentò con Gesù dopo una tentazione, chiedendogli: “Dov’eri, mio adorabile Gesù, durante quell’orribile tempesta?”, al che Egli le rispose: “Stavo in mezzo al tuo cuore, incantato al vederti lottare”.


5. Un cristiano dev’essere sempre pronto al combattimento. Come in tempo di guerra, ha sempre sentinelle qui e lì per vedere se il nemico si avvicina. Allo stesso modo, dobbiamo stare attenti per vedere se il nemico non ci sta preparando delle trappole, e se viene a coglierci di sorpresa.

6. Tre cose sono assolutamente necessarie contro la tentazione: la preghiera, per chiarirci; i sacramenti, per rafforzarci; la vigilanza, per preservarci.

7. Con i nostri istinti la lotta è raramente da pari a pari: o sono i nostri istinti a governarci o siamo noi a governare i nostri istinti. Quanto è triste lasciarsi trascinare dagli istinti! Un cristiano è un nobile, e come un grande signore deve comandare sui suoi vassalli.

8. Il nostro angelo custode è sempre al nostro fianco, con la penna in mano, per scrivere le nostre vittorie. Dobbiamo dire ogni mattina: “Forza, anima mia, lavoriamo per guadagnarci il Cielo”.


9. Il demonio lascia tranquilli i cattivi cristiani; nessuno si preoccupa di loro, ma contro quelli che fanno il bene suscita mille calunnie, mille offese.

10. Il Segno della Croce è temuto dal demonio perché è attraverso la Croce che fuggiamo da lui. Bisogna fare il Segno della Croce con grande rispetto. Iniziamo dalla testa: è l’aspetto principale, la creazione, il Padre; poi il cuore: l’amore, la vita, la redenzione, il Figlio; infine le spalle: la forza, lo Spirito Santo. Tutto ci ricorda la Croce. Noi stessi siamo fatti a forma di Croce.

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