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Grecia: Tsipras perde consensi. Incerto il sì del Parlamento su piano Ue

Se in America Latina Francesco spiega come risolvere la crisi della GreciaLa crisi della Grecia ancora in primo piano. Dopo la lunga maratona negoziale a Bruxelles il premier Tsipras deve ottenere domani dal Parlamento di Atene la ratifica delle misure di austerità concordate per ricevere nuovi aiuti dai partner europei. Intanto sale la protesta popolare e si scalda il clima politico interno. Il servizio di Roberta Gisotti. 

La Grecia sotto pressione dentro e fuori i confini. Un voto tutt’altro che scontato quello del Parlamento ellenico, dopo il Referendum che aveva fatto presagire al popolo greco minori sacrifici in cambio degli aiuti ritenuti dovuti dall’Europa, a riparare – in qualche modo – le politiche di austerità, imposte negli anni scorsi, rivelatesi infine fallimentari.

Da qui la spaccatura del partito Syriza del premier Tsipras, investito di critiche, a partire dal ministro delle Finanze dimissionario, Varoufakis. Restano dunque 24 ore per approvare le misure concordate a Bruxelles dai 28 Paesi dell’Ue. Pena la non erogazione dei nuovi aiuti per 86 miliardi di euro.

Mentre l’Eurogruppo sta valutando un prestito ponte di 12 miliardi per il fabbisogno immediato e la riapertura delle banche. Intanto il Fondo monetario Internazionale fa sapere che la Grecia non ha pagato la rata del debito – scaduta la mezzanotte scorsa – di 456 milioni di euro. Domani giornata di tensione in Grecia: sciopero degli statali, in piazza nella capitale, dove già la Polizia in tenuta antisommossa presidia il centro.

E c’è attesa per il discorso del Premier Tsipras alla Tv pubblica, annunciato per le 22 locali, le 21 in Italia.

Una situazione critica, al momento senza vincitori né vinti, secondo l’economista Francesco Carlà.

Redazione Papaboys (it.radiovaticana.va)

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