Pubblicità
HomeSenza categoriaGran Bretagna e Usa perdono la testa

Gran Bretagna e Usa perdono la testa

Le unioni civili restano un’opzione riservata alle coppie omosessuali. Nonostante la mobilitazione dell’opinione pubblica – in 70mila hanno sottoscritto una petizione online -, l’Alta corte di giustizia di Londra ha respinto il ricorso di Rebecca Steinfeld, 35 anni, e Charles Keidan, 40 anni, di Hammersmith, vicino a Londra. Questi ultimi, dopo sette anni di convivenza, nel 2014, avevano chiesto di poter ottenere un’unione civile, in quando «contrari al matrimonio per ragioni ideologiche».
La legge, però, continua a contemplare tale ipotesi solo per i gay. Anche dopo che a questi è stata data la possibilità delle nozze. I tre giudici – Lady Arden, Lord Briggs e Lord Beatson – non hanno negato che si tratti di discriminazione, in base all’articolo 14 della Convenzione europea. Hanno, tuttavia, concluso di non poterla “sanare per via giudiziaria”: a risolvere la questione può essere solo il Parlmaneto con la modifica dell’attuale normativa sulle unioni civili, in modo da estenderla a tutte le coppie. I togati si sono, tuttavia, spaccati sull’urgenza del cambiamento legislativo. Lady Arden avrebbe voluto “forzare la mano” ai deputati, dando ragione a Steinfeld e Keidan. I colleghi, però, hanno preferito la prudenza, rigettando l’istanza.
Steinfeld e Keidan hanno già annunciato che presenteranno ricorso alla Corta Suprema. «Non ci arrenderemo. Siamo disposti a combattere fin quando non otterremo giustizia», hanno commentato i due. Il governo britannico, per il momento, non si è pronunciato.

È bufera su Milo Yiannopoulos, il provocatore dell’estrema destra americana che lavora a Breitbart News, il sito a lungo guidato da Steve Bannon, attuale capo stratega di Donald Trump. L’editore Simon & Schuster ha cancellato la pubblicazione della sua autobiografia dopo che è comparso un video in cui l’ideologo della cosiddetta destra “alt-right” difende la pedofilia. “Dopo attento esame, Simon & Schuster e la sua divisione Threshold Editions hanno cancellato la pubblicazione di “Dangerous” di Milo Yiannopoulos” si legge in una note dell’editore, che avrebbe già versato 250mila dollari per il libro. Yiannopoulos ha commentato su Facebook “ne ho passate di peggio, questo non mi sconfiggerà”.


La decisione dell’editore segue la polemica scoppiata dopo la pubblicazione in rete di un video, ricavato tra l’altro da un’intervista in diretta Internet del gennaio 2016, in cui Yiannopoulos si dice favorevole ai rapporti sessuali tra “ragazzi giovani” e uomini adulti. Yiannopoulos aggiunge che l’età del consenso “non è una cosa in bianco e nero” e che le relazioni “tra ragazzi giovani e uomini adulti possono essere esperienze estremamente positive”. Yiannopoulos spiega poi la sua concezione di pedofilia: “La pedofilia non è un’attrazione per un tredicenne, sessualmente maturo. La pedofilia è un’attrazione per bambini che non hanno raggiunto la pubertà”.


L’Unione conservatrice americana Acu, in seguito alla pubblicazione del video, ha revocato l’invito a Yiannopoulos a intervenire sul podio della sua conferenza annuale. Il presidente dell’Acu Matt Schlapp ha detto che la risposta di Yiannopoulos è “insufficiente”. Secondo il sito The Washingtonian, gli stessi dipendenti di Breitbart News, dove Yiannopoulos è caporedattore, hanno minacciato di dimettersi se non verrà licenziato.


In un video comparso per qualche ora sulla sua pagina Facebook, Yiannopoulos ha replicato alle accuse sostenendo che “nulla può essere più lontano della verità”. “Trovo questi crimini (la pedofilia) assolutamente disgustosi, trovo queste persone assolutamente disgustose”, ha aggiunto, senza però smentire il contenuto delle registrazioni, che secondo lui sarebbero state manipolate per estrapolare le sue parole dal contesto.

Yiannopoulos – bandito a vita da Twitter per aver in passato incitato a insultare l’attrice afroamericana di Ghostbuster Leslie Jones – è ritornato più tardi sulla questione, ricordando che è stato egli stesso vittima di abusi sessuali: “Considerate le mie esperienze come vittima, ero portato a credere che potessi dire qualunque cosa sull’argomento, non importa quanto scandaloso”. Ma non è bastato.

Nato ad Atene nel 1983 e cresciuto nel Kent, in Inghilterra, Yiannopoulos è da tempo considerato un provocatore sessista e razzista. Gay e ultraconservatore, è una star di Instagram diventato un sostenitore acceso di Trump, che durante la campagna elettorale chiamava “papà”. È considerato uno dei volti più rappresentativi di alt-right (alternative right), la destra anti-semita, islamofoba e populista che si presenta come una corrosiva alternativa al tradizionale conservatorismo americano.

SCRIVI UNA RISPOSTA

Scrivi il commento
Inserisci il tuo nome