In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi date testimonianza e approvazione alle opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite loro i sepolcri. Per questo la sapienza di Dio ha detto: “Manderò a loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno; perché sia chiesto conto a questa generazione del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo, dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccaria, che fu ucciso tra l’altare e il santuario”. Sì, vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione. Guai a voi, dottori della legge, che avete tolto la chiave della scienza. Voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare l’avete impedito». Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo ostilmente e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca. Luca 11,47-54.
Non si può costruire sul sangue. Non si può nascondere il sangue. Perché non si può né costruire né nascondere il male. Ogni goccia di sangue e di dolore verrà svelata e asciugata.
Non si può chiudere la conoscenza. Perché la conoscenza è di tutti, è per tutti. E nessuno può tenerne la chiave. E nessuno può dire è mia. La parola è venuta per tutti. È inutile ucciderla, imprigionarla, portarsene via la chiave. Lei vive, rivive, libera. Non teme insidie.
Ogni goccia di sangue, di dolore, di sapere. Verrà svelata.