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Quando Giovanni Paolo II pregò sulla tomba di San Leopoldo

Nel pomeriggio del 12 settembre 1982, il papa san Giovanni Paolo II sostò in preghiera all’interno di questa cappella, davanti alla tomba di san Leopoldo. Poi, si accostò alla nicchia dov’è conservata, in un reliquiario, la mano destra del santo, quella mano che si è alzata sui penitenti di ogni classe sociale e di ogni età per impartire il perdono dei peccati.

È una mano scarna, con i segni dell’artrite e della penitenza, che però sanò tanti fratelli dal male benedicendo il loro cammino verso l’amore a Cristo rimanendo fedeli.
Ricordando l’immenso bene operato da padre Leopoldo, «testimoniato» dalla sua mano misericordiosa, il Papa si avvicinò alla nicchia e depose sul cristallo un bacio, esprimendo la venerazione per san Leopoldo. Tale gesto suggellò il «grazie» della Chiesa verso un grande e straordinario ministro della Riconciliazione.

In raccoglimento, preghiamo perché anche noi possiamo sperimentare la grazia della benedizione, il perdono del Signore e il suo amore. Solo dopo un incontro personale con Lui, possiamo pure noi amare e perdonare gli altri, come san Leopoldo ci ha insegnato.




Redazione Papaboys (Fonte www.leopoldomandic.it)

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