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Giovani e anziani necessari per un futuro

Giovani e anziani necessari per un futuroPapa Francesco è andato al lungomare Caracciolo dove lo aspettavano i giovani, centomila, con i quali ha avuto una conversazione a 360 gradi.

“Preghiamo per i giovani, oggi è il giorno della primavera, giorno della speranza, giorno dei giovani – ha detto tra l’altro il Papa -, ogni primavera si riprende la strada della gioventù, si fiorisce un’altra volta. Ai giovani: non perdere speranza di andare avanti sempre. Agli anziani: portare avanti la saggezza della vita, gli anziani sono come il buon vino quando invecchia, qualcosa che serve ai giovani, giovani e anziani insieme. I giovani hanno la forza, gli anziani la memoria e la saggezza. E un popolo che non cura i giovani e li lascia senza lavoro disoccupati e che non cura gli anziani non ha futuro. E se noi vogliamo che il nostro popolo abbia futuro, abbiamo cura dei giovani, cercando per loro il lavoro, strade di uscita da questa crisi, dando loro valori dell’educazione, e cura degli anziani che portano saggezza della vita”.

Papa Francesco ha anche condannato in modo molto esplicito “quello sbaglio della mente umana che è la teoria del gender, che fa tanta confusione”.

“La famiglia – ha aggiunto – è sotto attacco: c’e un secolarismo attivo, ci sono colonizzazioni ideologiche non solo in Europa, una cultura che non vuole far vedere la famiglia, per la quale è meglio non sposarsi, rimanere a casa”.

“Mi congedo da Napoli e ritorno a Roma, vi auguro il meglio e ca ‘a Madonna v’accompagne”, sono state le parole con le quali Papa Francesco ha lasciato il palco alla Rotonda Diaz accompagnato dalle note della canzone O sole mio. Infine si è recato alla Stazione Marittima per ripartire in elicottero per Roma.

A cura di Redazione Papaboys fonti: Avvenire e Redazione Papaboys

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