Grazie a Dio il lieto fine c’è. Il bambino è stato ritrovato sano e salvo e speriamo sia possibile farlo incontrare anche con il padre: sarebbe il vero lieto fine.
Leggevo e pensavo: chissà che storia c’è dietro. Chissà perché non conosceva il padre. Chissà perché la madre ha ritenuto opportuno non farglielo conoscere e neppure vedere. Chissà perché il padre non ha cercato di vederlo.
Tante domande e poche risposte come molte volte accade con la vita.
Che l’amore di mamma e papà non cambia né diminuisce quando si separano o che una donna e un padre anche da soli possono fare e dare tantissimo, è vero. E altrettanto vero è che l’amore di mamma e papà un bambino lo legge così amoredimammaepapà. Tutto attaccato.
È questo non vale solo per i genitori single ma anche per quelle famiglie che vedono i genitori ancora nella stessa casa ma che hanno la testa e il cuore lontani.
I bambini spesso chiedono ai genitori di sbrigarsi a fare la pace quando sentono le voci che si alzano e le parole che si fanno taglienti. Non sono genitore e del dolore dei bambini conosco quello che ho conosciuto da ragazzo e quello che arriva dai loro racconti o dai ricordi degli adulti.
La mancanza di un genitore non è in automatico mancanza d’amore. Sarebbe semplicistico e falso dirlo. Però è certamente una mancanza.
Sentirsi per telefono non basta a due innamorati e lo stesso vale per i figli. Perché di amore si tratta tra un padre e un figlio e l’amore è sempre un faccia a faccia, la voce non basta. Le cose spirituali, come amare, noi uomini, grandi e piccini, le sappiamo fare solo col corpo. Da grandi diventiamo troppo poetici, troppo distanti, sull’amore. Sappiamo troppo sull’amore e perdiamo la sostanza. Da piccoli no. Da piccoli sappiamo poco e quel poco è tutta sostanza, tutto vero. E allora a 9 anni, quando è da poco che non ti tengono più la mano per attraversare la strada, prendi un treno per amore. Termini Imerese dista una mezz’ora di treno da Palermo: è un viaggio che i pendolari fanno tutti i giorni ma per un bambino è la traversata dell’oceano, come facevano gli emigranti per andare in America: infatti alla stazione si è perso. Imparo da questo bimbo. Vorrei avere lo stesso coraggio, anzi lo stesso amore.
Di Don Mauro Leonardi
Articolo tratto da IlSussidiario.net