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È iniziata la stagione della resistenza al nuovo fascismo, onore al popolo

Mentre giornali, televisioni, cinema e fiction moltiplicano i loro sforzi da camerieri delle élite finanziarie per schiavizzare il popolo alle suggestioni emotive (i cui massimi argomenti sono: “siamo indietro”, “il mondo va avanti”, “ma che male c’è se si vogliono bene”), le minoranze calunniate e perseguitate dal nuovo fascismo che possiede tutti i mezzi di produzione del consenso stanno suscitando una straordinaria e imprevista resistenza di popolo.

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Onore a Kiko Argüello e a Massimo Gandolfini, alle mamme e papà del 20 giugno; onore alle Sentinelle e a Le Manif, alla Croce e anche un po’ a noi di Tempi, a Maroni e alla Lombardia, alla Lega, Ncd (se manterrà la promessa di uscire dal governo se Renzi porrà ai voti il Cirinnà). E onore anche a quei parlamentari Fi, Pd e Cinque Stelle che stanno prendendo coscienza di una legge che non è fatta per dare i diritti alle persone gay (diritti che nessuno nega), ma è fatta per sovvertire l’istituzione primaria di ogni società, stabilita per proteggere il naturale avvicendarsi delle generazioni e per garantire una mamma e un papà a ogni nuova vita che viene al mondo.

Togliere l’esclusiva matrimoniale a un uomo e a una donna non lo si fa per amore, ma lo si fa per far fuori una faccenda millenaria e peculiare della specie umana. E lo si fa per soldi. Infatti, con l’istituto giuridico dell’unione tra persone dello stesso sesso, si apre la porta non ai diritti dei singoli, ma della coppia, cioè a una istituzione che per diritto avrà accesso alla procreazione assistita. Questa è la grande menzogna: utilizzano le persone omosessuali come teste di legno per promuovere i loro commerci umilianti l’amore umano. Stabiliscono il «same-sex marriage» o forme di equiparazione al matrimonio per essere autorizzati a vendere sperma e ovociti, provette ed embrioni umani, uteri di donne povere e bambini alla carta, come nei ristoranti. È lo sfruttamento capitalistico fin dentro l’intimità delle persone. È la spinta alla trasformazione dell’amore in affare cosmetico-farmaceutico.

Se ci pensate, è un movimento analogo a quello dei titoli tossici che la finanza anglo-americana riversò sul mercato mondiale e che hanno messo in moto quella spaventosa crisi economica che oggi ci portiamo ancora sul groppone. Con la “finanza creativa” si è separata l’economia dal lavoro. Con il relativismo del gender e l’unione degli equivalenti si riversa nel mondo la moneta falsa e tossica della separazione della procreazione umana dalla sua sede naturale, si introduce la confusione delle generazioni, gli orfani di padre o di madre fin dalla nascita, il mondo indifferenziato dei genitori A e B.

È un disegno disgustoso, perché prospetta una società dove lo Stato, con i suoi apparati giuridici e tecno-scientifici, sarà il padrone della nuova umanità. La famiglia precede lo Stato. È stato troppo reale per millenni. E così adesso attaccano questa realtà perché il servaggio allo Stato e alla produzione sia totale. No, grazie. Non in nostro nome.




Redazione Papaboys (Fonte www.tempi.it/Luigi Amicone)

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