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E’ finito l’incubo. Sono tutti salvi i ragazzini in Thailandia dopo 17 giorni di attesa

Si è conclusa l’operazione di recupero in Thailandia: sono tutti in salvo i 12 ragazzi ed il loro allenatore, rimasti intrappolati per 17 giorni nella grotta di Tham Luang. Lo riportano i media internazionali

A handout photo made available by the Chiang Rai Public Relations Office shows Thai military medical personnel walking inside a restricted area as preparations are made to transport rescued boys from Tham Luang cave to a hospital, in Khun Nam Nang Non Forest Park, Chiang Rai province, Thailand, 08 July 2018 (issued 09 July 2018). According to reports, four boys were rescued on 08 July 2018. Rescue operations continue for the remaining members of a youth soccer team, including their assistant coach, who have been trapped in Tham Luang cave since 23 June 2018. ANSA/CHIANG RAI PR OFFICE / HANDOUT HANDOUT HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES

Gli otto ragazzi salvati ieri dalla grotta allagata nel nord della Thailandia sono di “buon umore” e hanno un sistema immunitario forte perché sono calciatori, hanno fatto sapere oggi le autorità sanitarie. Jesada Chokdumrongsuk, vicedirettore generale del ministero della Sanità pubblica, ha detto che i primi quattro ragazzi salvati, di età compresa tra 12 e 16 anni, sono già in grado di nutrirsi normalmente. Due hanno una probabile infezione polmonare, ma tutti e otto sono generalmente “sani e sorridenti”, ha detto. “I bambini sono calciatori, quindi hanno un sistema immunitario alto”, ha detto Jesada. “Tutti sono di buon umore e sono felici di uscire, ma ci sarà uno psichiatra per valutarli”. Ci potrebbero essere almeno sette giorni prima che possano essere dimessi dall’ospedale, ha detto Jesada in una conferenza stampa.

L’odissea dei baby calciatori, intrappolati con il loro allenatore nella grotta di Tham Luang in Thailandia, non è finita. Ma l’operazione di salvataggio procede con successo. Finora sono otto i ragazzi messi in salvo: dopo i quattro portati fuori domenica, si è riusciti a tirarne fuori altri quattro prima che i soccorsi fossero interrotti ancora una volta. Per gli ultimi quattro ragazzi ed il loro coach bisognerà così attendere ancora, almeno fino a domani. Dovranno passare almeno un’altra notte nelle viscere della terra, di certo rincuorati dal fatto che la maggior parte dei loro compagni sono già fuori.

Le operazioni di soccorso, per garantire la massima sicurezza, non potevano prevedere più di quattro viaggi di recupero al giorno, prima di fermarsi per il necessario ripristino delle attrezzature e la ricarica delle bombole di ossigeno per il viaggio di andata e ritorno dei sub. E sono state suddivise in tre tranche, l’ultima si spera domani, anche se nessuno dà per certo che non sia necessario qualche tempo in più. Gli otto ragazzi che finora sono tornati a vedere la luce stanno comunque bene, ha detto il governatore Narongsak, Osatanakorn, responsabile dei soccorsi. E qualcuno ha già potuto mangiare. Non quel pollo al basilico che avevano sognato nelle due lunghissime settimane passate tra la paura e la speranza, ma qualcosa di più leggero, viste le loro condizioni fisiche.

Ma è già un buon segnale di ritorno alla vita. Fuori dalla grotta si respira una sensazione di ottimismo, in vista della conclusione dell’operazione, anche se tra le famiglie resta l’ansia e l’angoscia: nessuno dei genitori sa se tra i tratti in salvo vi siano, o meno, i propri figli. Le autorità hanno deciso di aspettare la fine del recupero per comunicarlo ufficialmente alle famiglie. Una mossa – si spiega – per evitare di lasciare in ansia solo quelli che hanno i propri piccoli ancora nella grotta. Che però si traduce in una ‘tortura’, si sfoga una mamma.

I quattro usciti oggi sono in condizioni ancora migliori di quelli tirati fuori domenica, quando per uno di loro si era parlato di situazione ‘seria’, anche se non di pericolo di vita. Come ieri, appena riemersi sono stati assistiti all’ospedale da campo, per poi essere trasferiti in elicottero all’ospedale di Chiang Rai. Il rinvio a domani di quella che si spera sarà l’operazione finale di recupero non sembra destare preoccupazione tra i soccorritori. Anzi. Il tragitto è stato percorso oggi dai ragazzi in circa due ore in meno, grazie all’esperienza accumulata nel blitz alla vigilia. L’impressione è quella di una macchina ormai oliata che cerca comunque di fare il più in fretta possibile minimizzando i rischi, sempre con un occhio al cielo per una possibile crescita del livello dell’acqua all’interno della grotta in caso dei previsti acquazzoni. Oggi comunque, nonostante la pioggia battente della sera precedente, le condizioni sul terreno sono praticamente rimaste immutate. I Navy Seal thailandesi hanno celebrato il doppio successo del blitz tra ieri e oggi sulla loro pagine Facebook, stilando una lista che va dal “cinghialotto numero 1”, al “cinghialotto numero 8” con la sintesi numerica del loro temporaneo trionfo: “2 giorni, 8 cinghialotti”, e chiudendo il messaggio con un “Urrà!”. Spetta a loro decidere se il piano di sicurezza possa essere modificato e prevedere, per il rush finale, una quinta persona, che si crede sarà l’allenatore. Che dovrebbe essere l’ultimo a uscire, concludendo l’odissea.

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