Pubblicità
HomeNewsCorpus et SalusIl drammatico racconto di Lukas, ex satanista. 4 anni all'inferno, poi la...

Il drammatico racconto di Lukas, ex satanista. 4 anni all’inferno, poi la liberazione!

Lukas è il finto nome, di copertura, con cui si fa chiamare nel libro un ragazzo di 19 anni che ha fatto parte in Germania di una setta satanista potente e violenta. Quando scrive il libro ha 21 anni. È un ragazzo che aveva scelto di vivere in un riformatorio quando ancora era minorenne per allontanarsi dal suo patrigno che lo picchiava. Aveva una sorella, che durante i giorni liberi andava a trovare. Aveva anche una fidanzata e una vecchia amica.

satanismo_calabria_627_x_430

Tutto comincia quando, a 15 anni, in una discoteca gli si accosta un suo vecchio amico di infanzia,Peter, che non vedeva da tempo e che lo invita ad una seduta spiritica. Accetta, perché si stava annoiando. Ma non lo porterà a giocare con la tavoletta Ouija, ma in una riunione di una setta satanista. Era un capannone abbandonato nella periferia della sua città. C’era gente incappucciata, candele, un altare con simboli satanisti, una croce rovesciata e delle catene, per immobilizzare una persona. Ebbe paura, voleva fuggire. Ma quando il sacerdote-capo gli si accostò, gli ordinò di bere da un calice che conteneva sangue per liberarlo dal suo “essere cristiano”. Era circondato da 4 guardie del corpo, che lo costrinsero a bere. Restò lì per ore a seguire la “messa nera” in latino, come gli altri, e alla fine il sacerdote minacciò di morte lui e i suoi familiari e amici se il sabato dopo non si fosse ripresentato. Lukas comincia così il suo calvario nella setta. Non trovando una via di uscita, accetta di adattarsi alla setta, non sapendo quello che avrebbe dovuto fare. Sapendo che le donne dei membri della setta dovevano necessariamente farne parte, decise di tagliare con la sua fidanzata, per non farla entrare nella setta. La umiliò, la insultò. E non si fece più sentire da lei.

La setta voleva renderlo totalmente dipendente, e voleva far scomparire in lui ogni sentimento, ogni forma di compassione, ogni traccia di bene, per poter diventare vero discepolo di Satana.Questo avvicinamento a Satana per la setta comportava 6 prove da superare. Man mano che si superavano, si entrava a far parte di una cerchia più interna della setta.

La prima prova consistette nel picchiare a sangue uno sconosciuto. Lo fece. E durante la messa nera, in cui fu esaltato davanti agli altri membri, dovette staccare a morsi la testa ad un criceto vivo ed ingoiarla. Ogni volta doveva vincere la repulsione per ciò che gli veniva ordinato di fare, perché sentiva di non avere altra scelta. Alla fine della “messa” venne legato su dei binari. Restò lì circa un’ ora quando sentì i fischi del treno e vide in lontananza una luce avvicinarsi. Svenne. Al risveglio gli stavano tatuando del simboli satanici sul corpo e gli dicono che tutto era stato un trucco psicologico per provare la resistenza dei nuovi adepti. In quel periodo dovette continuare a bere sangue, che comprava da un macellaio.

All’inizio e alla fine del libro è riportata la testimonianza del sacerdote cattolico don Jurgen Hauskeller, che ha conosciuto e seguito Lukas per aiutarlo nel cammino di  liberazione dalla setta satanista in cui era finito, e la testimonianza della responsabile di un gruppo antisette internazionale e che ha una sede anche in Germania, che conosce bene Lukas, pseudonimo di un ex satanista che oggi aiuta i fuoriusciti dalle sette, ma che per molto tempo è vissuto in anonimato e sotto scorta, perchè braccato dagli ex “confratelli”.

PREMESSA  da Il culto di Satana oggi, di don Jurgen Hauskeller: QUANDO SI SA, NON SI PUO’ PIU’ FAR FINTA DI NON SAPERE

“Il satanismo è un frutto deviato della nostra società occidentale, è il rovesciamento della mentalità biblica e dell’azione liturgica e sacramentale della Chiesa di Cristo una e santa e cattolica. 

La lettura riflessiva di questo libro potrà impressionare, ma è la realtà di centinaia di migliaia di persone, in prevalenza ADULTI in ogni nazione, mentre in tutto l’Occidente, cosiddetto civilizzato, siamo già a qualche milione di adepti.

Sottovalutare questo fenomeno sta già portando a terribili conseguenze.

Abbiamo oggi una sottocultura dell’ideologia del satanismo fatta di video, opere letterarie e musica, indirizzata soprattutto ad un pubblico di giovanissimi, che nel periodo dello sviluppo spirituale e intellettuale, essendo alla ricerca del senso della vita, possono facilmente essere plasmati per divenire strumenti perfetti dell’organizzazione segreta, tanto segreta all’esterno come all’interno della sua struttura gerarchica. Struttura tenuta unita dal ricatto, dall’odio e dalla paura e dal tornaconto personale (sesso, denaro, droga, potere e impunibilità senza limiti). Paura certissima e reale, della infallibile impunibilità dell’organizzazione e della impossibilità di sfuggirle. La quasi capillare presenza dei gruppi satanisti nella maggior parte dei nostri comuni è purtroppo dimostrata da alcuni fatti di cronaca nera legati al satanismo, dove gli/le omicidi/e improvvisati/e vengono catturati/e, ma nulla si riesce mai a sapere dei leader del gruppo, in nessun caso. La cronaca purtroppo, non ci può parlare dei riti collettivi con orge e sacrifici di animali, di cosa avviene durante la profanazione di chiese e cimiteri, e tutto quello che comporta. Purtroppo,  i crimini e gli omicidi sono presenti anche quando il satanismo è in una forma iniziale. Anche in questo stadio iniziale e poco professionistico, questi gruppi sono sempre potenzialmente pericolosi.

Da una ricerca condotta nel 1994 – dall’Istituto di psicologia dell’Università di Friedrich Schiller di Jena, risulta, in base ad un questionario che il 35,3% degli studenti ha avuto esperienze pratiche nel campo dell’occultismo (cartomanzia, pendolino, sedute spiritiche) mentre l’1% ha avuto esperienze con le messe nere. La situazione non dovrebbe essere molto diversa da altre parti della Germania e del mondo “civilizzato”. Il fascino della magia, la forza d’attrazione delle cattive azioni, un’ideologia che garantisce forza, esige durezza ed esalta la violenza come strumento che rappresenta una realtà eccitante e misteriosa, sono tutti fattori che esercitano su certi giovani un grande potere d’attrazione. In Germania esiste una forte organizzazione dedita al culto di Satana, che strutturata sotto forma di logge, simile a quelle massoniche, e gode di una fitta rete di collegamenti internazionali. Il livello di segretezza dei gruppi satanisti è assoluto, di solito chi decide di uscirne deve fare i conti con la quasi certezza di essere ucciso o di vedere uccisi i suoi più cari parenti per ritorsione. Lo stato di diritto avanza richieste molto esigenti in fatto d’elementi di prova, vittime e testimoni, ed è per questo che finora i tentativi di perseguirli sono falliti.  Disinformazione, indifferenza e impreparazione a confrontarsi con una realtà così terribile, vanno di pari passo. Certo vi sono singoli casi che suscitano scalpore, ma poi tutto cade nell’oblio. Solo in Inghilterra, dietro dibattito parlamentare si è avuta l’istituzione di una commissione speciale di Scotland Jard.   E’ necessario un personale specializzato sia di polizia, che di magistratura per arginare e contrastare questo che rappresenta uno dei più inquietanti fenomeni contemporanei.

sette-sataniche-224

Siamo di fronte ad una setta con ramificazioni mondiali ed il cui vertice piramidale è negli Stati Uniti di America, dove i satanisti hanno uno status giuridico e pagano le tasse.

L’indottrinamento e la propaganda mediatica, l’isolamento dal contesto sociale, il crimine, lo stupro, le orge, l’omicidio rituale sono realtà intrinseche. La distruzione del cristianesimo e dell’umanesimo è il conseguente obiettivo.

Dall’analisi di questo libro si evince come le comunità sataniste più fiorenti si trovino in Germania, Francia, Inghilterra e in America, dove gli adepti più zelanti, si recano per fare il tirocinio, Lukas fu predestinato o a diventare sacerdote o a morire.

E’ impressionante conoscere le statistiche delle persone che scompaiono nel nulla, non è assurdo ritenere – dalla testimonianza sconcertante di questo documento – che un numero impressionante di persone può essere stata vittima di questa potentissima, internazionale e ricchissima organizzazione segreta. Molti sono uccisi, solo perché venendo a conoscenza di un amico satanista hanno cercato di distoglierlo e hanno tentato di aiutarlo ad uscire dall’organizzazione.

La risoluzione di queste problematiche non può essere mai affrontata se non da potenti organizzazioni governative. Certi omicidi, inoltre, devono essere commessi per dimostrare d’essere degni di un avanzamento nell’organizzazione, che dispone di mezzi economici e di coperture a tutti i livelli della società civile, politica, militare così come tra l’altro è per la massoneria.”

Durante una messa nera, ricevettero la visita di un capo di una setta americana; alla fine della celebrazione, Lukas riuscì a “leggergli” nel pensiero la frase: “Io credo in Satana, sono un demonio”; in Lukas cominciò a farsi forte il desiderio di scappare, e l’uomo glielo lesse nel pensiero e gli disse: “Se te ne vai morirai, ma fino alla morte conoscerai un’infelicità senza fine”. È una frase che, dice Lukas, gli ritornerà da allora spesso in mente.

quattro20anni20allinferno201999-teaNeanche l’idea del suicidio era realizzabile, perché se l’avesse fatto, un suo familiare o un suo amico sarebbe finito sull’altare dei sacrifici.

Il solstizio d’estate (il 24 giugno) era una delle date più importanti. Ci fu una messa nera, durante la quale molti sacerdoti venuti da fuori si unirono ad una donna incatenata all’altare. Alla fine fu uccisa. Ma durante la celebrazione Lukas e un altro non resistettero. Lukas girò lo sguardo e l’altro svenne. Per questo furono puniti in modo orribile. Un giorno fu punito con la morte un membro della setta che più volte aveva avuto rapporti con donne estranee alla setta e frequentato dei cristiani.

La seconda prova consistette nel picchiare a sangue la sua più cara amica, l’unica rimastagli dopo che aveva lasciato la fidanzata. Sotto gli occhi delle guardie del sacerdote satanista, la picchiò ai fianchi e allo stomaco, fino a lasciarla per terra. Preso da fortissimi rimorsi, però, la cercò negli ospedali, ma lei spaventata non volle più vederlo. Era incinta ed aveva perso il bambino e non poteva più averne. È il rimorso più grande che oggi perseguita ancora Lukas.




Per un periodo, Lukas fu inviato insieme a Peter in America per seguire un corso di “istruzione” in un’altra setta. Per due settimane dovevano restare nell’albergo a studiare le regole del satanismo e partecipare la sera alla messa nera. In America, scrive Lukas, ogni messa nera si concludeva con un sacrificio umano, di gente senza tetto o sbandati attirati con qualche scusa o persone conosciute in giro. Aveva solo due ore di libertà. Lì fece esperienza di quale forza possono avere i capi sui membri. Un giorno ebbe la visita del capo americano. Lo fece stendere su un letto e cominciò a parlargli con calma, in inglese anche se lui non capiva. Erano passate alcune ore. Poi il leader satanista americano se ne andò. Quando Peter tornò, gli mostro una foto che lo ritraeva mentre faceva un rituale sessuale con due donne. Il leader satanista gli aveva tolto la capacità di ricordare e gli aveva fatto fare ciò che lui voleva.

Al ritorno in Germania dovette superare la terza prova: uccidere un agnello durante un rito, estraendogli il cuore. Il leader della setta gli insegnò come farlo.

Intanto aveva conosciuto in una discoteca due ragazzi, un fratello e una sorella; erano diventati amici e con loro per la prima volta si era confidato. I due volevano aiutarlo, ma lui si rifiutava e non diceva loro delle minacce di morte che gli aveva lanciato il leader della setta. Un giorno i due fratelli gli dissero che dovevano partire per l’America e che l’avrebbero portato con loro. Ma tre giorni prima uno dei due,il ragazzo, viene trovato morto. Lukas verrà a sapere che era stato eliminato dalla setta, perchè Lukas si era confidato con lui….ma alla sorella Lukas non lo dirà mai e non la rivedrà più, perché lei partirà da sola per l’America.

Il suo amico Peter gli confida che aveva tentato una volta di fuggire. Aveva cambiato città. Ma lo avevano trovato e lo avevano punito. Gli impressero dei segni sul corpo, simbolo del tradimento, ma non lo uccisero. Peter si era fermato alla terza prova perché non trovava il coraggio di uccidere una persona, il cognato, come il capo aveva ordinato.

Dopo alcuni mesi Lukas viene rimandato in America per seguire un nuovo corso, su come uccidere un essere umano e torturarlo durante un rito. Lì in spiaggia conosce una ragazza: si innamorano, ma per non rischiare che fosse uccisa, la tiene lontana e riparte senza darle modo di rintracciarlo. Prima di partire Lukas dovette assistere ad una messa nera in cui fu sacrificato un bambino.

Gli capiteranno molte altre volte gli episodi di vuoti di memoria come quello accaduto in America, dopo i quali non ricorderà che cosa aveva fatto per un paio di ore.

Non riusciva a dormire e per farlo doveva bere spesso. Si svegliava di soprassalto, con la paura addosso, dopo aver fatto un incubo ricorrente: vedeva attorno a sé sangue, cadaveri e un uomo con un coltello che si avvicinava ad una donna e glielo infila tra le costole. Poi si guardava intorno, lo notava e gli si avvicinava alzando il coltello. A quel punto si svegliava.

Durante un messa nera si era accorto che un altro lo stava tenendo d’occhio, perché avrebbe dovuto tenere lo sguardo fisso sul sacerdote. Lukas venne punito ed escluso per tre settimane dagli incontri. Dovrà però guardarsi tutte le videocassette delle messe nere a cui non aveva partecipato.

Un giorno vengono a prenderlo per prepararsi alla quarta prova: uccidere una ragazza di sedici anni durante una messa nera. Nei giorni seguenti decide di farla finita con la setta: non poteva uccidere una persona. Rimase nascosto in casa per due settimane, ma alla terza lo presero per strada. Si giustificò dicendo che era ubriaco, e, solo perché era stato fino ad allora un discepolo perfetto, il leader satanista gli credette. Ma doveva vedere le videocassette delle messe saltate. Il videoregistratore era stato però confiscato dal responsabile dell’istituto, in cui Lukas viveva. In quel caso le regole della setta prevedevano che bisognava infliggersi punizioni, qualora si fossero saltati i comandi del leader. E le guardie del capo satanista, che lo tenevano d’occhio intorno all’istituto, avrebbero dovuto vederlo. Per autopunirsi, si stese nudo su un letto di vetri rotti. Quando entrò il responsabile dell’istituto che aveva sentito i rumori e lo scoprì, Lukas  lo minacciò con una scheggia. Fu chiamata la polizia e per paura di finire in commissariato (dove la setta aveva un membro) Lukas cercò di mostrarsi di nuovo ragionevole. Lo rilasciarono.

Ma il giorno dopo i responsabili dell’istituto erano infuriati. Allora decise di confidarsi e di dire tutto. Fu difficile credergli, ma alla fine lo fecero e gli trovarono un’altra sistemazione, con la custodia di altri due assistenti. Gli imposero di liberarsi di tutto il materiale satanista che aveva in camera e frequentare un centro di consulenza per le vittime delle sette. All’inizio parlava molto poco con i consulenti, ma quando si tenne una riunione con altri ragazzi vittime di altre sette Lukas cominciò ad aprirsi.

Intanto quelli della setta avevano trovato la sua nuova casa. E per farglielo capire imbrattavano le pareti esterne con simboli satanici, o gli facevano recapitare un cuore o un topo morto.

I consulenti del centro vittime delle sette gli impiantarono in camera una linea telefonica per poter chiamare la polizia. Si misero d’accordo per vegliarlo di notte a turno. Alla fine Lukas riusciva a prendere sonno solo con un coltello in mano. Ma cominciava a sentirsi un problema per tutti. Decise di suicidarsi, ma fu scoperto. Allora in cucina prese due coltelli e si precipitò fuori dove si appostavano le guardie del sacerdote. Ma fu bloccato dai responsabili dell’istituto, che a quel punto gli proposero di farsi ricoverare in una clinica psichiatrica, anche per sfuggire alle ritorsioni della setta. Erano passati 5 mesi, ed altri 5 li trascorse in una clinica lontana. Lì conobbe una ragazza, la sua attuale compagna. Si trasferirono in un’altra città. Peter non l’ha più rivisto, ma ha voluto scoprire che fine avesse fatto. Si arrischiò a chiamare la sorella, che gli disse che se n’era andato senza lasciare traccia. Peter è considerato “uno scomparso”.

Per molto tempo, continuano a tormentarlo incubi e la paura di essere trovato. Non frequenta luoghi affollati, si è fatto cancellare i tatuaggi che la setta gli aveva fatto, ma moltissime cicatrici gli sono rimaste, perciò non frequenta piscine. In auto tiene una pistola e non esce mai senza un coltello, non per uccidere ma per uccidersi nel caso dovesse essere trovato. Nel sonno spesso cade in trance, parla in latino, si colpisce da solo, tenta di gettarsi dalla finestra, e nessuno riesce a svegliarlo. Il giorno dopo non ricorda niente. La ragazza dorme spesso per terra per non essere colpita. Ma soprattutto è perseguitato da senso di colpa per il male e le sofferenze che ha procurato.




stellaIl libro si conclude con una nota di Lukas di alcune righe, intitolata “Avvertimento ai miei ex confratelli” e dice: “Per motivi di sicurezza ho depositato presso vari notai tutti i nomi che conosco, tanto di vivi quanto di morti, oltre alle indicazioni di località. Qualora a me, ai miei parenti o ai miei amici dovesse accadere qualcosa che possa sembrare una vendetta da parte dei seguaci di Satana, i notai hanno istruzioni di aprire le buste e di dare inizio alle indagini”. Nella postfazione parla la responsabile del centro di consulenza antisette, la quale spiega il graduale ma risolutivo percorso spirituale di Lukas che, grazie al sacerdote cattolico ed ai consulenti che lo hanno seguito per anni, è riuscito a liberarsi ed a guarire interiormente. Oggi Lukas fa da consulente lui stesso, testimoniando ad altre persone che è possibile venire fuori da una setta.

In Germania alcune grosse sette conosciute sono la Fraternitas Saturni e la Church of the Final Judgement che hanno sedi a Francoforte, Berlino, Amburgo, Monaco, Friburgo e Lubecca. La Church of the Final Judgement ha raccolto un grande numero di adepti soprattutto in California ed ha influenzato la setta del serial killer Charles Manson.




di Redazione Papaboys font: No al Satanismo

SCRIVI UNA RISPOSTA

Scrivi il commento
Inserisci il tuo nome