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Domenica 25 gennaio – Voglio che sei il mio signore

Domenica 25 gennaio – Voglio che sei il mio signoreDopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo». Passando lungo il mare della Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito, lasciate le reti, lo seguirono. Andando un poco oltre, vide sulla barca anche Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello mentre riassettavano le reti. Li chiamò. Ed essi, lasciato il loro padre Zebedèo sulla barca con i garzoni, lo seguirono.Marco 1,14-20.

Giovanni arrestato.
Ora ci sei tu.
La voce ora è la tua.
La parola sei tu.
Il regno sei tu.
I passi sono i tuoi.
Non sento altro.
Non appartengo a nessun altro.
Non seguo nessun altro.
Lascio.
E prendo te.

Ognuno ha la sua vita.
Chi finisce.
Chi inizia.
Ma il tempo è uno solo.
Il regno è uno solo.
E tu lo abiti.
E tu lo governi.
E sei tu.
Non c’è altro.
C’è da scendere.
C’è da lasciare.
C’è da venire con te.
C’è un tempo da vivere.
C’è un regno in cui entrare.
Tu sai come.
Tu sai dove.
Tu sai.
Tu sei.
Che mistero.
Ti amo.

Tu passi.
Tu guardi.
Tu parli.
Tu chiami.
E gli uomini lasciano.
E gli uomini scendono.
E gli uomini vengono.
Devono gettare le reti. Per avere le mani libere.
Devono lasciare il padre. Per avere il cuore libero.
Devono lasciare le barche. Per avere le gambe libere.
Per seguire l’uomo.
Per prendere altri uomini.

Io pure.
Per prendere te.
Per aspettare te.
Per accudire te.

Sei vicino.
Così vicino.
Che basta che mi converto.
Che basta che credo.
E ti vedo.
E ti prendo.

Se non girerò gli occhi, il cuore, le gambe, verso di te.
Ti perderò.
E non voglio.
Voglio te.
Voglio che sei il mio signore.
Voglio girarti la mia vita.
Voglio credere tutta la bellezza e la bontà che sei

Di Don Mauro Leonardi

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