Mi sento come quel terreno.
Che riceve un seme.
Che sei tu.
E si fa giorno.
E si fa notte.
E il terreno è là.
Sole, pioggia, luce, buio.
Il terreno è lì.
A custodire un seme.
Che germoglia.
Che cresce.
Che si fa pianta.
Mi sento come quel terreno.
E tu il seme.
E le tue radici affondano nella mia vita.
E i miei giorni passano.
E tu sei in me.
E io non so come, ma tu cresci in me e porti frutto, e porti vita.
E quando sei maturo ed è tempo di mietitura lasci il tuo frutto su di me.
Uniti.
Uniti.
Uniti.
Amore mio.
Ti sento parlare di semi, di terra, e di un uomo che aspetta.
Che non sa, ma aspetta.
Aspetta di veder spuntare una pianta.
E poi i suoi frutti.
Ti sento parlare di un seme tanto piccolo che è il più piccolo di tutti.
E poi, nella terra buona, cresce e diventa grande, grandissimo e diventa casa e ombra e riparo per tutti.
E allora io penso che anche io, che sono così piccola, se tu mi accogliessi, io potrei diventare casa e riparo per tutti.
Io unita a te divento casa, divento vita per gli altri.
Si, amore mio, raccontami altre storie per farmi vivere.
Di Don Mauro Leonardi