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Domenica 10 Aprile – Dio sa di pane e di pesce

Domenica 10 Aprile - Dio sa di pane e di pesceIn quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli.
Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma in quella notte non presero nulla. Quando gia era l’alba Gesù si presentò sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non potevano più tirarla su per la gran quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «E’ il Signore!». Simon Pietro appena udì che era il Signore, si cinse ai fianchi il camiciotto, poiché era spogliato, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: infatti non erano lontani da terra se non un centinaio di metri. Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso or ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatrè grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», poiché sapevano bene che era il Signore. Allora Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede a loro, e così pure il pesce. Questa era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risuscitato dai morti. Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone di Giovanni, mi vuoi bene tu più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo: «Simone di Giovanni, mi vuoi bene?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci le mie pecorelle». Gli disse per la terza volta: «Simone di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli dicesse: Mi vuoi bene?, e gli disse: «Signore, tu sai tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecorelle. In verità, in verità ti dico: quando eri più giovane ti cingevi la veste da solo, e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi». Questo gli disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E detto questo aggiunse: «Seguimi». Giovanni 21,1-19. 

Se siamo insieme.
Tu arrivi.
Se rimango nella mia vita.
Tu arrivi.
Se seguo chi amo.
Tu arrivi.
Se lascio passare la notte.
Tu arrivi.
Se mi fido.
Tu arrivi.
Se dico la verità quando non ho più nulla.
Tu arrivi.
Se non mi vergogno di avere fame.
Tu arrivi.
Se lascio che la vita mi sorprenda con la sua abbondanza.
Tu arrivi.
Se non ho paura di buttarmi.
Ti trovo.
Se dico che ho fame.
Ti trovo.
Se scendo con i piedi a terra.
Ti trovo.
Se lascio che mi sfami di pane e di pesce.
Ti prendo.
Se mi scaldo vicino a te.
Ti prendo.
E una volta che tu sei con me, in me.
Chiedimi mille volte se ti amo.
Sfama il mio cuore.
Sazia la mia vita.
Con la tua richiesta di amore.
Insegnami i tuoi sì.
Affidami la tua vita.
E io ti affido la mia.
Sorreggimi.

Di cosa sa Dio?
Sa di pane e di pesce.
Sa di fumo e di brace.
Arriva all’alba della notte più buia.
Lui è alba e pane e pesce e fuoco e amore.
E io sono occhi, pancia e pelle e cuore e anima.

Di Don Mauro Leonardi


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