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Dj Fabo è morto in Svizzera

Fabiano Antoniani, noto come dj Fabo, cieco e tetraplegico in seguito ad un incidente d’auto tre anni fa, è morto stamattina in Svizzera dopo essersi sottoposto all’eutanasia. “Fabo è morto alle 11,40, ha scelto di andarsene rispettando le regole, di un paese che non è il suo”: lo scrive Marco Cappato sul suo profilo Facebook.

Fabiano e la moglie Valeria in un fotogramma del video con l'appello al presidente della Repubblica. «Sono bloccato a letto immerso in una notte senza fine»

Le sue parole su Twitter: sono arrivato qui senza l’aiuto del mio Stato
“Sono finalmente arrivato in Svizzera e ci sono arrivato, purtroppo, con le mie forze e non con l’aiuto del mio Stato. Volevo ringraziare una persona che ha potuto sollevarmi da questo inferno di dolore. Questa persona si chiama Marco Cappato e lo ringrazierò fino alla morte. Grazie Marco. Grazie mille”. È il messaggio che dj Fabo, giunto nel in Svizzera per sottoporti al suicidio assistito, lancia in un video su twitter. “Grazie a te Fabo”, è la risposta di Marco Cappato sulla sua pagina twitter dove è pubblicato il video di Dj Fabo. Non è noto in quale clinica svizzera si sia recato Dj Fabio,ma nella confederazione elvetica organizzazioni quali Exit et Dignitas forniscono un’assistenza al suicidio nel quadro previsto da un articolo del Codice penale in virtù del quale l’assistenza al suicidio non è punibile se non vi sono “motivi egoistici”.

Monsignor Paglia: porre fine ad una vita è sempre una sconfitta
“Tutto questo mi rattrista molto. Deve rattristarci tutti, e anche interrogarci”: così monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, ha commentato, prima che arrivasse la notizia della morte di dj Fabo. “Ogni volta che si pone termine a una vita, o ci si propone di farlo, è sempre una sconfitta”, ha dichiarato monsignor Paglia in un’intervista al Corriere della Sera, “una sconfitta amara: sia per chi dice ‘non ce la faccio piu” sia per una società che si rassegna all’impotenza”.Per l’arcivescovo “la legge non può per sua natura”regolamentare “situazioni così drammatiche” e “il rischio è di creare ‘la cultura dello scartò di cui parla il Papa”.

Binetti (Udc): in Italia non avrebbe mai ottenuto l’eutanasia

Per la parlamentare dell’Udc Paola Binetti la vicenda di Fabo non aiuta il dibattito in Italia sul testamento biologico. Si tratta di due argomenti distinti tra i quali però vengono fatti pericolosi collegamenti dai giornali di tutto il mondo. “Nessuno intende aprire la porta a questa pratica che va contro il diritto alla vita e non risponde a criteri di solidarietà” ha detto stamane la parlamentare. Infatti anche se la legge sul testamento biologico fosse già stata approvata, Fabo non avrebbe in alcun modo potuto accedere all’eutanasia come è avvenuto in Svizzera.






Gigli (Movimento per la Vita): opera di sciacallaggio
“Ancora una volta l’associazione Luca Coscioni si dimostra un esperto imbattibile nell’opera di sciacallaggio. È sotto gli occhi di tutti il tentativo di sfruttare l’umana tragedia di dj Fabo per condizionare il dibattito parlamentare sul consenso informato e sulle Dat. L’uso strumentale del caso è ancor più evidente se si pensa che, a differenza di quanto avviene in Svizzera, la legge in discussione in Italia avrebbe consentito di lasciar morire dj Fabo di stenti, ossia per disidratazione e denutrizione, e non certo per suicidio assistito farmacologico” afferma il deputato Gian Luigi Gigli (gruppo parlamentare Democrazia Solidale-Centro Democratico), presidente del Movimento per la Vita Italiano.




Fonte www.avvenire.it

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