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Devoti a San Francesco da Paola. Recita la supplica del 1 Aprile 2021, 9° giorno della Novena

Novena di preghiera a San Francesco di Paola (9° giorno)

San Francesco da Paola è stato un religioso italiano, proclamato santo da papa Leone X il 1º maggio 1519. Eremita, ha fondato l’Ordine dei Minimi.

Novena a San Francesco da Paola – 9° Giorno

O glorioso San Francesco, che, acceso della carità la più ardente, ora versaste lacrime di tenerezza, ora vi trovaste sollevato in estasi al solo sentire i nomi di Gesù e di Maria, quindi maneggiaste senza lesione i carboni accesi, accendeste le lampade col solo tocco delle vostre dita, vi offriste tante volte a Dio qual vittima di espiazione per gli altrui falli, e, giunto al termine dei vostri giorni, con fune al collo, coi piedi scalzi riceveste l’Eucaristico Sacramento per dare a Gesù Cristo gli ultimi attestati del vostro amore, otteneteci, vi preghiamo, la grazia di ardere sempre come voi della carità la più perfetta riguardo a Dio e riguardo al prossimo, onde, avendo a vostra somiglianza la carità per carattere distintivo di tutte le nostre operazioni, meritiamo finalmente di partecipare come voi all’eterna ricompensa dei veri amanti nel Paradiso.

Pater, Ave e Gloria

V. Prega per noi, Santo Padre Francesco .
R. Affinché siamo fatti degni delle promesse di Cristo.

Novena di preghiera a San Francesco di Paola
Novena di preghiera a San Francesco di Paola

Preghiamo

O Dio, grandezza degli umili, che hai scelto san Francesco da Paola, minimo tra i fratelli, per innalzarlo ai vertici della santità, e lo hai proposto al tuo popolo come modello e protettore, concedi anche a noi di seguire il suo esempio, per condividere con lui l’eredità promessa ai miti e umili di cuore. Per Cristo, nostro Signore. Amen.

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Canto del “Brutio Natus”

Quando l’errore sconvolgeva il mondo,
Paola alla luce diede il grande Santo,
che or di prodigi rifulgente tiene
la Francia in seno.

Pur egli elesse vivere qui abbietto:
bramò che in tutto minimo apparisse
perché elevato alle supreme sfere
fosse nel cielo!

Ne pago a tanto, minimi i suoi figli
vuol che sian pure nel terreno esilio,
ond’essi ancora possan primeggiare
nei beati cori.

Vive egli ancor nell’arca gloriosa,
donde gli infermi a sanità richiama,
donde, più spesso, al gramo che l’invoca,
conforto infonde.

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Vede ivi il cieco, incedono gli storpi,
e il sordo orecchio armonia riceve,
vivon gli estinti, e al dolce suono il labbro
muto si sciogli.

Grazie rendiamo al Dio uno e trino:
tutti i redenti insieme a lui cantiamo,
che il giusto bea, e gli umili di spirito
al ciel sublima! Amen.

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