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Def, nessun nuovo taglio ai Comuni

Def, nessun nuovo taglio ai ComuniI 10 miliardi di tagli alla spesa pubblica in programma nel 2016 non colpiranno i trasferimenti ai Comuni. Lo ha confermato il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, incontrando a Palazzo Chigi l’Anci, associazione dei sindaci italiani.“Per quel che riguarda 2016 e 2017 il Def non conterrà tagli aggiuntivi”, ha rassicurato il sindaco di Torino e presidente dell’Anci Piero Fassino al termine dell’incontro.

Resta ancora da decidere, invece, come ripartire i tagli da 1,2 miliardi che la legge di Stabilità impone ai Comuni per quest’anno.

Dopo l’incontro di questa mattina, Anci e Governo hanno superato “ifraintendimenti e le incomprensioni dei giorni scorsi”, ha aggiunto Fassino. “I punti oggetto di chiarimento – ha aggiunto – necessitano ora di trovare una traduzione operativa. Alcuni richiedono una normativa di legge, altri strumenti di natura amministrativa”.”Nell’incontro di oggi con il governo abbiamo parlato sostanzialmente di tre temi: il riparto e il taglio da 1,1 miliardi, il riparto del fondo di solidarietà e il riparto dentro il miliardo di tagli previsto per le città metropolitane e per le nuove Province: per le prime vale 247 milioni, ed è oneroso per tre città, quindi dovrà essere rivista la suddivisione delle risorse”.

Secondo l’Anci è indispensabile un fondo compensativo Imu e Tarsi di 625 milioni per circa 1.800 Comuni, per non vedere ridotto il gettito con il passaggio dell’aliquota Imu a quella Tasi, sul quale “il governo è disponibile ad arrivare a una soluzione”. Un altro incontro è previsto mercoledì.Nell’incontro con Matteo Renzi, ha continuato Fassino, c’è stata anche la “conferma dell’intesa per una consistente rimodulazione in basso delle sanzioni per le città metropolitane per lo sforamento del patto di stabilità ereditato dalle province”. 

“Che sia stata accettata una revisione dell’entità delle sanzioni rispetto al patto di stabilità 2014 è un elemento importante perché alcune città non sarebbero state in grado di chiudere i bilanci”, ha aggiunto il sindaco di Roma Ignazio Marino. Ora l’Anci avanzerà al governo una nuova proposta per limitare l’impatto dei tagli su Roma, Firenze e Napoli rispetto alle altre città metropolitane. Una riunione dell’Anci e delle città metropolitane si terrà in giornata, e mercoledì la proposta verrà portata al governo nel nuovo incontro concordato con Matteo Renzi. 

I temi al centro del confronto

Al centro del confronto Anci-governo i tagli previsti dall’ultima manovra già per quest’anno. Una delle questioni riguarda la possibilità di poter redigere i bilanci 2015, ha detto Fassino, e «dal momento che per il governo il regime Imu-Tasi è uguale al 2014, deve esserci il fondo perequativo». Poi, ha aggiunto, c’è il problema dei tagli alle Città metropolitane e «la questione sollevata dai sindaci di Firenze, Roma e Napoli, secondo cui il taglio per queste città è particolarmente oneroso». Il presidente Anci segnala quindi la necessità di premiare i Comuni meno spreconi. Nel complesso, ricorda il sindaco di Torino, dal 2010 a oggi i Comuni, tra riduzione dei trasferimenti e patto di stabilità, hanno pagato 17 miliardi. Il tutto a fronte di un’incidenza degli enti locali sul debito pubblico pari al 2,5% e sulla spesa pubblica per il 7,6%. Nel mentre le regole di bilancio dei municipi sono cambiate 64 volte, una ogni 15 giorni.

A cura di Redazione Papaboys fonte: Avvenire

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