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Dalla Farmacia vaticana un contributo alle necessità degli immigrati. Carità in laboratorio

Un barattolo bianco con tappo rosso e un’etichetta adesiva: benzil benzoato al 20 per cento. Per gli addetti ai lavori è uno dei più efficaci trattamenti contro la scabbia. Per la Farmacia vaticana è anche un modo nuovo per esercitare la carità e proseguire nel servizio alla persona umana, senza distinzioni di razza, lingua, età e religione.

laboratorio

Il barattolo, infatti, contiene un unguento che la farmacia realizza nei propri laboratori per venire incontro alle necessità delle migliaia di immigrati che giungono ogni anno in Italia.
La preparazione viene prodotta su richiesta dell’Elemosineria apostolica, che si incarica poi di distribuire il medicinale recandosi periodicamente nei vari centri di accoglienza a Roma per portare la carità del Papa ai bisognosi della diocesi. Proprio di recente, in una delle strutture più affollate della città, i volontari dell’Elemosineria hanno consegnato cinquanta chili del farmaco anti-scabbia, insieme a un centinaio di confezioni di antibiotici e antistaminici, e a una cinquantina di pomate antimicotiche.
L’unguento è uno dei preparati galenici che vengono fatti ogni giorno nel laboratorio della Farmacia vaticana. Messi in soffitta gli alambicchi di rame per distillare e le bilancine a mano per pesare i principi attivi, i nuovi strumenti tecnologici la fanno da padroni. In questi ultimi tempi, infatti, il laboratorio si è rinnovato pur rimanendo fedele all’antica tradizione farmacologica dei fatebenefratelli, che nel 1874 diedero vita all’istituzione in Vaticano.
Oltre al temibile acaro della scabbia, la Farmacia vaticana è anche in prima linea nella lotta alla meno dannosa, ma non per questo meno fastidiosa, zanzara. Ha creato infatti una lozione spray “due in uno”, cioè con una doppia funzione: serve sia come repellente, sia per lenire i fastidi successivi alla puntura delle zanzare. È composta da oli essenziali naturali, come citronella, geranio, chiodi di garofano e lavanda.
Nell’ambito della riscoperta delle potenzialità del laboratorio, si inserisce poi una nuova serie di prodotti, che fanno bella mostra in un espositore, con le loro etichette colorate, con la foto della basilica di San Pietro e la scritta «Farmacia vaticana». Si tratta di fitocomplessi, crema per le mani, balsamo dopobarba e crema e polvere antidecubito, per citarne alcuni. Sono solo i primi che il direttore della Farmacia vaticana, fra Rafael Cenizo Ramírez, ha voluto mettere a disposizione del pubblico per offrire prodotti di alta qualità e di provata efficacia terapeutica.
La nuova linea di fitocomplessi arricchisce la serie di prodotti elaborati dalla farmacia già esistenti. Si tratta di preparazioni liquide, dette “tintura madre”, ricavate da piante medicinali fresche, alle quali la fitoterapia moderna attribuisce grande valore per il trattamento di varie malattie. Al momento sono disponibili dieci tinture, sette delle quali sono monopianta (bardana, betulla, echinacea, equiseto, propoli, rusco e tarassaco) e tre composte dalla miscela di varie tinture (valeriana, biancospino e passiflora, per favorire il riposo; centella, rusco e betulla, per combattere la cellulite; mirtillo rosso, pilosella e uva ursina, per le infezioni delle vie urinarie). Sia la qualità delle tinture impiegate, sia l’informazione dettagliata presente sul prodotto sono stati curati nei minimi particolari, soprattutto per rendere facilmente comprensibile le indicazioni e l’utilizzo, come spiegano i tre farmacisti addetti al laboratorio, Antonella Mestriner, Adelina Marrazzo e Roberto Imperatori.
Il laboratorio, dunque, produce non solo farmaci galenici su prescrizioni medica, ma anche preparati officinali. E poiché anche il benessere del corpo vuole la sua parte, non manca qualche cosmetico: tra i prodotti più recenti, una crema per le mani a base di acido ialuronico e un balsamo dopo-barba idratante.

Redazione Papaboys (Fonte L’Osservatore Romano, 30 agosto 2015)

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