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Corsa contro la nuova ondata in tutto il mondo. I nuovi dati di oggi, 6 dicembre, in Italia

Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 9.503 nuovi casi di coronavirus. I tamponi effettuati sono stati 301.560, per un tasso di positività del 3,2% (in aumento dello 0,3% rispetto a domenica). I decessi sono stati 92 (contro i 43 di ieri). Salgono le terapie intensive (+7) e i ricoveri ordinari (+282). I guariti sono 5.567.

I numeri della pandemia

Sono 743 i pazienti in terapia intensiva in Italia, 7 in più rispetto a domenica nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 45. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 5.879, ovvero 282 in più rispetto a ieri. Sono invece 235.835 gli attualmente positivi al Covid nel nostro Paese, 3.835 in più nelle ultime 24 ore.

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Esplodono i casi del Regno Unito

Tornano oltre quota 50mila (51.459 contro i 43.000 circa di domenica) i contagi da Covid registrati nel Regno Unito. Tuttavia, stando ai dati ufficiali del governo, continuano a scendere sia il totale dei ricoverati negli ospedali (7.268, un centinaio meno di quelli censiti 24 ore prima), sia i morti, che passano da 54 a 41.

“I dati preliminari del Sudafrica sulla gravità della variante Omicron del coronavirus sono abbastanza incoraggianti”. Lo ha detto il consigliere medico della Casa Bianca, Anthony Fauci. Intanto a New York scatta l’obbligo vaccinale per tutti i lavoratori del settore privato. La decisione è stata annunciata dal sindaco uscente Bill De Blasio. Intanto in una circolare, il ministero della Salute chiarisce: richiamo ai guariti dopo 5 mesi.

Ministero della Salute: richiamo ai guariti dopo 5 mesi

Circolare del ministero della Salute con i chiarimenti sulla somministrazione della dose di richiamo (booster) per le persone già vaccinate e con pregressa o successiva infezione da Covid. “Visto il parere del Comitato tecnico scientifico, nei soggetti vaccinati prima o dopo un’infezione è indicata la somministrazione di una dose di richiamo (booster), ai dosaggi autorizzati, purché sia trascorso un intervallo minimo di almeno cinque mesi (150 giorni) dall’ultimo evento (da intendersi come somministrazione dell’unica-ultima dose o diagnosi di avvenuta infezione)”.

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