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Coronavirus, nonno si toglie la vita: “Non posso vedere il mio nipotino”

Quello dellʼanziano savonese purtroppo sembra non essere un caso isolato. Le forze dellʼordine parlano di unʼescalation atti autolesionistici compiuti da persone di età compresa tra 75 e 80 anni

“Non riesco a vedere il mio nipotino. Non ha più senso vivere così“. In queste poche parole, scritte su un biglietto, è racchiuso l’addio di un anziano savonese, che dopo tanti giorni di quarantena per l’emergenza coronavirus si è ucciso buttandosi da una finestra. Un gesto estremo purtroppo non isolato. Nei giorni scorsi altri due anziani savonesi si sono tolti la vita, pare fiaccati dall’obbligo di restare chiusi in casa.

Non bisogna sentirsi soli, è una fase passeggera che verrà superata”, ha affermato al Secolo XIX Carlo Vittorio Valenti, direttore del Dipartimento di Salute mentale e dipendenze dell’Asl 2 di Savona. “Può accadere di sentirsi demoralizzati in questa situazione. Gli anziani non possono vedere figli e nipoti, ma torneranno a farlo. I centri di salute mentale sono sempre aperti e, se la situazione è grave, gli operatori possono anche andare a casa”.

nonno si toglie la vita:

Le statistiche delle forze dell’ordine parlano di atti autolesionistici messi in atto soprattutto da uomini di età compresa fra i 75 e gli 80 anni, senza particolari patologie pregresse e nella maggior parte dei casi sposati. Una piaga che interessa non solo il Savonese e la Liguria, ma anche il resto d’Italia.

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