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Coronavirus, il bollettino di oggi 9 gennaio: 19.978 nuovi casi e 483 morti. I nuovi divieti dal giorno 16

Sono 19.978 i nuovi casi di coronavirus registrati in Italia nelle ultime 24 ore. Lo rende noto il bollettino del Ministero della Salute. I guariti o dimessi sono 17.040, mentre i deceduti sono 483, per un totale da inizio pandemia di 78.394. Ieri c’erano stati 17.533 nuovi casi su 140.267 tamponi effettuati, 620 i morti

Oggi i tamponi eseguiti sono stati 172.119. Il tasso di positività è sceso all’11,6% (-0,9%) rispetto a ieri.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva in Italia sono aumentati di 6 unità con 183 nuovi ingressi giornalieri, mentre i ricoverati con sintomi sono scesi di 53. Gli attualmente positivi in Italia sono 572.842, i guariti o dimessi 1.606.630.

Coronavirus: arriva la zona bianca
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Ancora il Veneto la regione con più contagi

La regione con più casi è sempre il Veneto (+3.100), seguita da Lombardia (+2.506), Sicilia (+1.839), Emilia Romagna (+1.790), Lazio (+1.543) e Piemonte (+1.532). I casi totali sono 2.257.866.

Controlli e denunce

Le forze dell’ordine hanno effettuato in totale 93.387 controlli nelle ultime 24 ore per verificare il rispetto delle norme anti-Covid. Sono 680 le sanzioni elevate e 5 le persone denunciate. 12.976, invece, gli esercizi o attività commerciali controllate con 35 titolari sanzionati e 15 chiusure.

Nuovo Dpcm, ecco i divieti dal 16 gennaio

Nuove restrizioni sono previste nel Dpcm che sarà varato al termine della prossima settimana: dopo l’abbassamento della soglia dell’Rt per determinare il posizionamento nelle fasce, l’esecutivo sta pensando di imprimere un ulteriore giro di vite: se l’incidenza settimanale dei casi è superiore a 250 ogni 100mila abitanti scatta in automatico la zona rossa. La quota ideale, per non far saltare il contact tracing, è 50 casi su 100 mila abitanti: durante la seconda ondata si è raggiunto un picco di 350/400 mentre attualmente siamo, come media nazionale, fra 150 e 170. Ecco perché bisogna contenere la tendenza al rialzo.

La proposta, avanzata dall’Istituto superiore di Sanità, è stata condivisa dal Cts e dovrà essere concordata con le Regioni. Un incontro tra il governo e i governatori, Anci e Upi, è fissato per lunedì alle 10.30, convocato dal ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, a cui parteciperà in videoconferenza anche il ministro della Salute, Roberto Speranza. Intanto, il governo sta valutando la proroga dello stato di emergenza in scadenza a fine gennaio, che potrebbe essere il 31 marzo o addirittura luglio. Sulla nuova data si sta ragionando.

La fascia arancione, nel frattempo, si è già allargata: in Italia 5 regioni ( Veneto, Emilia Romagna, Lombardia, Calabria, Sicilia) da lunedì rientreranno in questa zona. E con una lettera al Governo chiedono “di fornire doverose e puntuali rassicurazioni circa un’immediata messa in campo di ristori e la loro quantificazione”. Questo per evitare, scrivono Zaia, Bonaccini, Fontana, Spirlì e Musumeci – “ulteriori penalizzazioni alle categorie colpite e per scongiurare il rischio che interi comparti vengano definitivamente cancellati dalla geografia economica delle nostre Regioni”.

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