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Chi combatte davvero contro la pornografia infantile?

Partiamo da un presupposto, per analizzare un fenomeno dilagante e nocivo della nostra epoca, la pornografia infantile.

Fronteggiare la pedofilia e la pornografia infantile vuol dire innanzitutto educare, soprattutto con l’esempio, i bambini e gli adolescenti a non postare i selfie personali e delle parti intime, perché la loro condivisione è pericolosa. Sembra una considerazione futile, con poco impatto, ma è il primo passo per evitare di leggere storie di una tristezza e di una drammaticità unica: ‘Ho mandato una semplice foto intima al mio ragazzo’. E poi si ritrova su siti maledetti, con le probabilità azzerate di veder cancellati quei pixel che la distruggono prima di tutto nell’anima, poi nella vita reale.

E va ribadito che non dovrebbe essere mai concessa a nessuno l’autorizzazione per l’utilizzo di foto o video della propria sfera privata, in quanto il ricatto e la vendetta sono risposte sempre possibili, capaci di distruggere qualsiasi dignità, ed anche ogni possibile sicurezza.

Mi è capitato di conoscere un caso del genere, di una piccolina, che voleva togliersi la vita. La mamma è stata la sua ancora di salvezza, ed il cielo ha fatto tutto il resto. Ma le cicatrici nel cuore restano, e profonde.

Bisogna parlare, aprire gli occhi noi adulti, per poter aprirli alla nostra gioventù, bisogna che la loro fiducia nei genitori, ad esempio sia totale, bisogna che non dubitino mai che a babbo e mamma possono raccontare tutto. Perchè è sul ricatto, sul non dire, sulla minaccia del pubblico ludibrio che i malintenzionati faranno leva per ottenere ciò che il loro cuore marcio anela.

pornografia
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Vi posto il link a questo articolo di Enzo Baldoni, nel quale l’autore spiega benissimo come parlare di pedofilia e abusi sessuali ai bambini per prepararli senza terrorizzarli. Lo spiega bene perchè è quello che lui e sua moglie hanno fatto con sua figlia già da piccola.

Ed è proprio grazie a queste parole che la figlia di Baldoni, quando è stata molestata dal cugino grande, è corsa subito a raccontarlo con precisione alla madre, evitando il peggio, come racconta essa stessa a chiusura dell’articolo del padre.

Anche nella Chiesa una situazione complicata da ‘scoperchiare’

Dopo decenni di silenzi e nonostante l’omertà di una parte malata di gerarchia (minima ovviamente, ma tale ndr) è esploso in tutta la sua virulenza lo scandalo della pedofilia nel clero cattolico. Centinaia di migliaia di vittime accertate in tutto il mondo testimoniano un fenomeno dalle dimensioni inquietanti, paragonabile a uno sterminio.

Un crimine, quello degli abusi del clero sui bambini che non ci fa trascurare il fatto che le violenze pedofile avvengono spesso nell’ambito della cerchia familiare. Senza dimenticare qui anche la dimensione internazionale che hanno assunto il cosiddetto “turismo sessuale” e la pedopornografia on-line. Reati disumani che a loro volta alimentano altri reati disumani, a cominciare dalla tratta dei minori. Che non risparmia nessuna popolazione nel globo.

Tra E Mule Adunanza e peer to peer

Tra i software di questi anni che stanno purtroppo prendendo campo, soprattutto fra i giovanissimi, c’è quello di Adunanza, un peer to peer di facile installazione ed accesso.

E’ facile, quasi un gioco, trovare ogni genere di contenuto, protetto dall’anonimato apparente, e con nomi in codice di facile individuazione. Così come è probabile trovarsi un video non gradito sullo schermo del pc, magari essendo convinti di scaricare gratis un vecchio film di Bud Spencer e Terence Hill, è altresì facile andare a procurarsi contenuti proibiti, mascherati solamenti da nomi seriali in codice.

Ogni tanto si legge sui giornali di qualche intervento delle forze dell’ordine, ma il software stesso, ‘casa denaturata’ di tutto il male, continua ad essere in rete e la connessione è possibile con due semplici click. Perchè non chiuderlo? Ne riparleremo.

C’è anche un altro pericolo in arrivo – molto simile – praticamente una sorta di internet parallelo. Sembra incredibile da raccontarsi, ma esiste una specie di sottobosco, non raggiungibile dai motori di ricerca, dove si nascondono e vengono scambiati file, documenti, vendita di droga e di armi, ed ogni nefandezza possibile ed immaginabile.

Foto di bambine in lingerie per pubblicizzare l’intimo: tutto normale?

Una creatrice di moda francese ha risposto recentemente alle critiche sulle foto della campagna pubblicitaria creata per promuovere intimo per bambine dai 4 ai 12 anni.

Sophie, titolare del marchio “Jour Après Lunes” ha risposto al clamore sulle foto che per pubblicizzare lingerie per bambine, ritraggono giovanissime fotomodelle truccate, in mutandine, reggiseno e corpetti della linea. Per cortesia, qualcuno fermi questo ulteriore scempio.

La signora si è detta addirittura “molto sorpresa dal clamore” suscitato.

Questa nuova marca francese è nata di recente proprio per produrre intimo per bambine tra i 4 ed i 12 anni. Esperti del settore ritengono il tipo di prodotto “del tutto inopportuno“. Fashionista.com afferma: “La cosa inquietante di Jour après lunes è che si tratta di indumenti intimi destinati a persone troppo giovani per capire cosa sia l’intimo”

Marilisa Racco, autrice di “Le snob lingeries” ha dichiarato al NY Daily News: “È inappropriato sessualizzare i bambini. Una perla sul reggiseno a triangolo su una bambina, non mi va bene“. Vorremmo aggiungere: è una pura follia disumana.

di Daniele Venturi

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