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La testimonianza di Padre Marco, trapiantato di cuore, alle medie con l’Aido

Incontro con la solidarietà sabato mattina alla scuola media di Cassago Brianza per le classi seconde. Nel plesso scolastico dei Campiasciutti sono infatti intervenuti il presidente provinciale dell’AIDO Antonio Sartor con i referenti della sezione cassaghese: il presidente Pierluigi Fumagalli e il vicepresidente Riccardo Fumagalli insieme a Lorenzo Colzani, assessore oltre che consigliere del sodalizio e laureando in medicina.

 

Salutando i ragazzi, Sartor ha presentato la storia dell’Associazione Italiana Donatori di Organi, nata nel 1956 con il primo donatore di tessuti: il beato Don Gnocchi. Oggi sono oltre 9300 le persone ancora in attesa di ricevere un organo e un centinaio le persone impegnate nei reparti ospedalieri in cui si svolgono le delicate operazioni di trapianto. “Lecco è un centro d’eccellenza per i prelievi. L’anno scorso abbiamo avuto nove consensi, ma solo in otto hanno potuto donare gli organi per la loro condizione” ha spiegato il presidente provinciale AIDO.
I giovani hanno poi rivolto un’attenzione speciale a Padre Marco Panzeri, sacerdote dell’ordine dei Passionisti originario di Cassago che nel 2011 è stato sottoposto al trapianto di cuore. La sua è stata un’importante testimonianza della generosità che non conosce ostacoli.
“Avevo una cardiomiopatia dilatativa, ovvero una malattia per cui il cuore si ingrossa e si indurisce rendendo faticosa la vita. Dal 2010 al 2011 ho avuto un crollo incredibile: non potevo più andare in montagna coi ragazzi o giocare a pallone in oratorio. Non ce la facevo più con il fiato e la mia vita era molto limitata da questo problema, oltre che essere a rischio perché il mio cuore non funzionava bene” ha raccontato il testimone.

 






Al limite delle forze, Padre Marco è stato poi ricoverato all’ospedale di Pavia dove è rimasto per dieci giorni sotto l’infusione di diversi farmaci fino a quando è arrivata la buona notizia. “Un bel giorno il dottore mi ha svegliato alle cinque e mezza del mattino dicendomi che c’era un cuore buono per me. Sono andati a prenderlo a Genova con l’elicottero, poi mi hanno portato in sala operatoria. Mi hanno poi raccontato che l’operazione è finita alle due” ha riferito il sacerdote. Quella di Padre Marco è stata anche un’esperienza di fede.

 






“Ho sentito tutta la gratuità del dono che mi è stato fatto, tutta la sua preziosità e ho pensato: in fondo è quello che Gesù ha fatto con me, donandomi la sua vita”. Dopo cinque anni Padre Marco è tornato a condurre una vita del tutto normale, anche se deve continuare ad assumere dei farmaci per evitare il rigetto.
Nel corso della mattinata sono state diverse le domande rivolte agli ospiti da parte degli studenti, che hanno voluto conoscere dettagli e curiosità sul tema della donazione degli organi.
D’altro canto, il gruppo AIDO di Cassago è stato ben disposto ad aiutare i giovanissimi ad accrescere la consapevolezza sul valore della vita.

Fonte: www.casateonline.it

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