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Casa Suraya a Milano accoglie 60 profughi dalla Siria

16369228-kwJI-U43020184983919mDD-1224x916@Corriere-Web-Milano-593x443LOMBARDIA – MILANO – Nuovo flusso di profughi alla stazione centrale di Milano. In due giorni sono arrivati alla scalo ferroviario del capoluogo lombardo 300 persone su treni provenienti da Salerno e dalla località della Puglia. Si tratta per lo più di cittadini di nazionalità siriana (220); il resto è costituito da eritrei (80). Di questi 25 famiglie, tutte siriane, sono state accolte a Casa Suraya, il centro di accoglienza, gestito dalla cooperativa “Farsi Prossimo” di Caritas Ambrosiana. Tutti gli altri sono stati smistati dal Comune di Milano nelle altre strutture convenzionate (via Aldini, Corelli, Mambretti, Saponaro-Isonzo). “Sono famiglie stremate, sbarcate nelle settimane scorse sulle coste meridionali, accolte nei centri del Sud, da dove autonomamente hanno raggiunto Milano. Come per quelle che le hanno precedute in questo ultimo anno e mezzo (da quando è scoppiata la crisi siriana e l’emergenza profughi che ne è seguita), anche queste ultime sono in transito: probabilmente rimarranno da noi qualche giorno, il tempo di organizzarsi per ripartire verso il Nord Europa”, osserva Annamaria Lodi, presidente della cooperativa “Farsi Prossimo”. Nel frattempo sono attesi altri arrivi all’aeroporto di Bresso, dove è stato allestito un campo dalla Croce Rossa.

“Siamo pronti ad offrire la nostra collaborazione, come sempre, in un quadro di regole certe, che consenta di offrire un’assistenza dignitosa alla persone”, commenta don Roberto Davanzo, direttore di Caritas Ambrosiana. Già questa estate, in occasione della nuova ondata di profughi, le cooperative della Caritas Ambrosiana hanno firmato una convezione con la Prefettura. In virtù di questo accordo, la cooperativa “Intrecci” ha messo a disposizione 100 posti nel centro Sant’Ambrogio di Magenta, la cooperativa “Farsi Prossimo” 5 appartamenti per altrettanti nuclei familiari a Milano e hinterland. Gli ospiti, per lo più di nazionalità congolese o nigeriana, hanno fatto richiesta di asilo alla commissione territoriale di Milano e sono in attesa di conoscerne l’esito. “A tutti i nostri ospiti offriamo corsi di alfabetizzazione, attività sportive e di teatro in collaborazione con gli oratori e le associazioni del territorio. Inoltre li prepariamo ad affrontare l’audizione in commissione, momento cruciale dal quale dipende il loro futuro”, spiega Mario Salis, vicepresidente della cooperativa “Intrecci”. di Agenzia Sir

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