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Caro Papa, grazie, grazie e ancora grazie. Dopo l’Angelus la preghiera di Francesco per l’Afghanistan

Il consueto appuntamento di fine gennaio con Papa Francesco e con la pace in piazza San Pietro. Francesco ha ricevuto la Carovana della pace ed ha fatto affacciare alla finestra del palazzo apostolico due ragazzi dell’Azione Cattolica. Prima del messaggio letto dai giovani, la preghiera di Papa Francesco per gli ultimi attentati di terrorismo.
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Ecco le parole del Papa
Cari fratelli e sorelle,
Ieri è giunta dall’Afghanistan la dolorosa notizia della terribile strage terroristica compiuta nella capitale Kabul, con quasi cento morti e numerosi feriti. Pochi giorni fa un altro grave attentato, sempre a Kabul, aveva seminato terrore e morte in un grande albergo. Fino a quando il popolo afghano dovrà sopportare questa disumana violenza? Preghiamo in silenzio per tutte le vittime e per le loro famiglie; e preghiamo per quanti, in quel Paese, continuano a lavorare per costruire la pace. Si celebra oggi la Giornata mondiale dei malati di lebbra. Questa malattia purtroppo colpisce ancora soprattutto le persone più disagiate e più povere. A questi fratelli e sorelle assicuriamo la nostra vicinanza e solidarietà; e preghiamo anche per coloro che li assistono e si adoperano per il loro reinserimento nella società.
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PUOI LEGGERE LE PAROLE DI PAPA FRANCESCO PRIMA DELLA RECITA DELL’ANGELUS
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Saluto le famiglie, le parrocchie, le associazioni e tutti quanti sono venuti dall’Italia e da tante parti del mondo. In particolare gli studenti di Badajoz (Spagna), i fedeli di Ljubljana (Slovenia) e quelli di Venezia e di Veglie. Con grande affetto saluto i ragazzi e le ragazze dell’Azione Cattolica della Diocesi di Roma! Spero che oltre a saper fare rumore sappiate fare anche cose buone. Cari ragazzi, anche quest’anno, accompagnati dall’Arcivescovo Vicario, dai vostri genitori ed educatori e dai sacerdoti assistenti, siete venuti numerosi al termine della “Carovana della Pace”. Vi ringrazio per questa iniziativa. Grazie. Non stancatevi di essere strumenti di pace e di gioia tra i vostri coetanei! Ascoltiamo ora il messaggio che i vostri amici, qui accanto a me, ci leggeranno.
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Messaggio di pace indirizzato al Santo Padre da due ragazzi dell’Azione Cattolica dei ragazzi di Roma — Luca e Desirée — a seguito della preghiera dell’Angelus
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Roma, 28 gennaio 2017
Caro Papa Francesco
anche quest’anno, con grande entusiasmo, tutti noi ragazzi dell’ACR di Roma ci stringiamo attorno a Te per gridare forte la nostra voglia di Pace!
Sappiamo che sei molto preoccupato per i tanti luoghi del mondo martoriati dalle guerre e molto spesso ci rivolgi parole che ci permettono di riflettere su questo tema.
Quest’anno, l’attività dell’ACR è ambientata nel mondo della FOTOGRAFIA e il nostro slogan è “Pronti a scattare”. Tu sai quanto noi ragazzi siamo appassionati alle immagini, quanto siamo bravi a utilizzare gli strumenti video e audio e, quindi, ci siamo subito entusiasmati!
I nostri educatori ci hanno spiegato che una foto o una ripresa video non è una cosa banale perché un’immagine non è mai neutrale. Essa porta con sé sempre un messaggio, che può diventare proprio un messaggio di pace.
Nel brano del Vangelo che accompagna tutta l’Azione Cattolica in questo anno associativo, in cui si parla “dell’obolo della vedova”, anche Gesù ci propone due immagini che somigliano a due istantanee: da un lato, gli scribi che avevano una grande considerazione di se stessi e non aiutavano i poveri; dall’altro, la vedova che, senza mettersi in mostra, dona tutto quello che ha. Gesù ci fa capire che quello che succede attorno a noi va osservato con attenzione e che il nostro impegno deve rivolgersi con prontezza sia verso le persone e sia nei confronti delle situazioni di povertà e di bisogno. Nel nostro piccolo, noi vogliamo impegnarci: Ti promettiamo che cercheremo di mettercela tutta!
Per questo motivo, durante il Mese della Pace, l’ACR sta sostenendo un progetto di solidarietà: in Iraq, insieme all’associazione Terre des Hommes, aiuteremo i bambini disabili rifugiati che provengono dalle guerre del Medio Oriente. Siamo contenti che la nostra raccolta di solidarietà sia rivolta a bambini e ragazzi come noi che soffrono doppiamente, per la disabilità e per le guerre. In questa raccolta abbiamo coinvolto anche i giovani e gli adulti: noi, a nostra misura vogliamo essere missionari di Pace, aiutare chi ci sta intorno a camminare verso Te.
Caro Papa, tu lo sai: tutta l’ACR ti vuole bene e prega con Te e per Te!
Grazie, grazie e ancora grazie per i Tuoi messaggi, il Tuo esempio e il Tuo affetto!
I bambini e i ragazzi dell’ACR di Roma

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