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Carlo Acutis. Il racconto di chi l’ha conosciuto: ‘Vicino a chi faceva più fatica, è stato un dono’

Carlo Acutis nel racconto di chi l’ha conosciuto veramente

Le testimonianze dirette di chi ha conosciuto il Beato Carlo Acutis. (Fonte acistampa.com)

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1° RACCONTO – Padre Roberto Gazzaniga, accompagnatore spirituale e incaricato della pastorale dell’Istituto Leone XIII, storica scuola della Compagnia di Gesù a Milano, ricorda lo studente Carlo Acutis:

“Ho il ricordo di un ragazzo di un’affabilità, una signorilità e delicatezza d’animo veramente notevole. Carlo era un ragazzo che spiccava non solo per la sua grande intelligenza, ma per le sue doti naturali di sensibilità che pero non ha imposto ai suoi compagni, ma con grande naturalezza. Aveva una passione per la vita, Carlo per il nostro ginnasio è stato un dono. Nelle scuole cattoliche si rintraccia più rivalità, più competizione, questo è saputo, ma nessuno è riuscire a sporcare Carlo, una cosa straordinaria. Nessuno ama stare all’ombra degli altri, soprattutto a 15 anni, ma la cortesia di Carlo era riconosciuta da tutti. Era disponibile a stare vicino a chi faceva più fatica, con molta maturità dava una mano ai suoi compagni e questo non è sfuggito a nessuno“.

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Aggiunge il sacerdote: “Quando lui entrava a scuola dalla parte posteriore, e non quella principale, aveva la sensibilità di salutare sempre il portinaio. Cosa che nessun ragazzo fa, con le cuffiette nelle orecchie di questi tempi. Invece Carlo era signorile in questo. Lui parlava con tutto il personale della scuola. Io gli avevo chiesto di farmi un power point sul volontariato per i ragazzi del liceo, ma non ha mai fatto in tempo a donarmelo. Quando ho saputo della sua malattia sono corso in ospedale, ma era morto. Era vestito con la stessa tuta e le scarpe da ginnastica che ha ora, proprio qui al Santuario della Spogliazione. Aveva uno charme non comune. accompagnatore spirituale dei liceali”.

Carlo Acutis
Carlo Acutis

2° RACCONTO – Leggiamo anche il racconto di Caterina, insegnante di lettere ormai in pensione. Venticinque anni fa ad Assisi, nel monastero San giuseppe ha incontrato Carlo. “E’ nata con la famiglia una profonda amicizia che dura tutt’ora. Ho conosciuto Carlo molto piccolo, aveva 5 anni era un bambino molto vivace, era molto appassionato di tutto, era un bambino virtuoso. A Messa era molto maturo, molto composto, frequentava la Celebrazione Eucaristica ogni giorno, la comunione a 7 anni, nell’adolescenza ricordo l’adorazione Eucaristica, era un bambino molto attenti agli altri, ai poveri, un bambino un po’ trascinatore, in qualsiasi ambiente portava solidarietà e allegria. Ho un ricordo meraviglioso, sono molto emozionata per questa beatificazione. Ad Assisi andavamo spesso al Subasio a fare delle gite, trascorrevamo insieme molto tempo, ricordo la sua vivacità, una santità nella normalità”.

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