Gesù ci assicura la sua vicinanza, ma questo “chiede consapevolezza e libertà piena”. Perciò, “i cristiani propongono con rispetto, ma con decisione, come un insostituibile pilastro di vita buona questa visione integrale della esistenza anche nelle nostre società plurali”. In realtà, “la vita nel Risorto sparge nel terreno delle relazioni un seme di gratuità che le farà fiorire e dare frutti in favore di tutti”. Per il cardinale Scola, “ogni evangelizzatore è strumento del dinamismo della risurrezione”. Maria di Magdala andò ad annunciare ai discepoli: “Ho visto il Signore!”, come ricorda il Vangelo di Giovanno. “Al riconoscimento del Risorto – ha sottolineato il porporato, segue spontaneo e inevitabile l’annuncio”. Così, “le apparizioni di Colui che era morto ed ora vive per sempre nel Suo vero corpo, sono sempre in ordine alla testimonianza”. A questo proposito il cardinale Scola ha ricordato le parole del Papa in “Evangelii gaudium”: “Ogni giorno nel mondo rinasce la bellezza, che risuscita trasformata attraverso i drammi della storia. … di fatto l’essere umano è rinato molte volte da situazioni che sembravano irreversibili. Questa è la forza della risurrezione e ogni evangelizzatore è uno strumento di tale dinamismo”. È questo, ha concluso, “un annuncio che veramente genera vita nuova”. Fonte: Agensir