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Card. Di Nardo: poco intelligente chi deride il matrimonio

Quali le attese e i sentimenti all’inizio di questo attesissimo Sinodo ordinario sulla vocazione e la missione della famiglia nel mondo contemporaneo? Paolo Ondarza lo ha chiesto al cardinale Daniel Di Nardo,  arcivescovo di Galveston-Houston, vicepresidente della Conferenza episcopale degli Stati Uniti:

papa

R. – All’inizio di questa celebrazione c’è molta gioia e una certa preoccupazione.

D. – Il Papa ha detto che il Sinodo non è un “parlamento”, ma è un’espressione ecclesiale…

R. – Sì, perché, come Chiesa, siamo membri del corpo di Cristo, non una società che fa dibattiti. Questo è molto importante.

D. – Quali sono le sfide principali per la famiglia oggi?

R. – La cultura odierna non sostiene frequentemente quello che noi chiamiamo in inglese ”commitment”,  l’impegno. Nella società c’è difficoltà nel vivere insieme senza il Sacramento del matrimonio. Nella mia patria, negli Stati Uniti, per i tanti migranti e profughi mi sembra che il Sacramento sia una forza sostanziale: una forza per i coniugi, per le coppie.

D. – Il Papa ha rilevato come in una società che spesso deride il “per sempre” del matrimonio, la testimonianza di sposi fedeli per tutta la vita continua ad esercitare un’attrattiva…

R. – Sì, è veramente un desiderio sostanziale di quasi tutte le persone. Manca l’intelligenza quando si deride la bellezza del matrimonio.

D. – La Chiesa, che contributo può dare?

R. – La Chiesa celebra il matrimonio, ma occorre accompagnare le nuove famiglie specialmente durante i primi dieci anni di matrimonio. La Chiesa deve diventare un luogo di accompagnamento per le nuove famiglie.

Redazione Papaboys (Fonte it.radiovaticana.va)

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