Molte le iniziative nelle carceri: dopo i pranzi a Carinola e un primo pranzo con i detenuti del carcere di Poggioreale, il 23 dicembre 150 detenuti pranzeranno nella chiesa del penitenziario napoletano che il 21 marzo vedrà un grande banchetto con Papa Francesco, il 27 dicembre pranzo con gli internati dell’Opg di Napoli con il cardinale Sepe e al Centro clinico di Secondigliano, il 30 pranzo al centro penitenziario di Secondigliano e al carcere femminile di Pozzuoli. Infine, il 2 gennaio pranzo nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. Inoltre, un gruppo di ragazzi del carcere di Nisida, accompagnati dal direttore Gianluca Guida, aiuteranno a servire a tavola assieme al pranzo per i senza fissa dimora organizzato dagli universitari di Sant’Egidio. Tante le persone che hanno chiesto di partecipare a queste iniziative per dare una mano, tanti ristoratori e aziende che hanno aiutato per la realizzazione dei pranzi: emerge una grande solidarietà proprio nei momenti di crisi e di difficoltà. “Il Natale è un po’ un miracolo: è il miracolo dei volti sorridenti di tante persone oppresse dalla fatica della vita, è il miracolo di scoprirsi utili di tanti che hanno perso il senso profondo della festa. Ma è anche il miracolo di risorse che sembrano non esserci e che invece si possono mobilitare”, sottolinea Antonio Mattone, della Comunità di Sant’Egidio di Napoli. Fonte: Agensir