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Bravi Azzurrini. In semifinale contro la Spagna

Gli azzurrini di Di Biagio battono i tedeschi con il viola al 31′ del primo tempo e passano da primi grazie al 4-2 della Danimarca sulla Repubblica Ceca, eliminata. Ora la Spagna

Il talento c’è e non era in discussione. Ma a chi aveva dubbi sulla personalità e il carattere dell’Italia Under 21, i ragazzi di Di Biagio rispondono nel migliore dei modi possibili: 1-0 alla Germania e semifinale, da primi nel girone.

Il Dna è quello azzurro: guai a metterci spalle al muro, perché tiriamo fuori il meglio. E il meglio, in questo Europeo che per gli azzurrini prosegue alla grande, ha la faccia di Federico Bernardeschi, bravissimo a trasformare in oro l’unica vera occasione da gol che gli capita in 90 minuti. Ha la faccia di Federico Chiesa, instancabile spina nel fianco destro della Germania che ne aveva vinte due su due; e quelle di Pellegrini, arpionatore di palloni e coraggioso in zona-tiro, di Caldara, diga dietro che si improvvisa funambolo saltando tedeschi come birilli fino a quando non lo buttano giù per fermarlo.
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Girone vinto e Germania qualificata insieme a noi: alla Repubblica Ceca che ci aveva battuto complicandoci maledettamente la vita resta un bel gol di Schick che non è bastato ad evitare l’harakiri con la Danimarca, vittoriosa 4-2. La Nazionale avanza in semifinale, dove troverà la temibilissima Spagna. Alla Germania, miglior seconda, tocca l’Inghilterra.
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SCELTE E CINISMO — Pagano le scelte di Di Biagio, che si presenta a Cracovia con il 4-3-3 dei titolarissimi ma lascia fuori a sorpresa Petagna per puntare sul tridente senza centravanti Berardi-Bernardeschi-Chiesa. È la mossa che nei primi 45’ mette in crisi la Germania (con l’eccellente collaborazione di Benassi, Gagliardini e Pellegrini, insuperabili in mediana): la linea difensiva tedesca perde ogni punto di riferimento e soffre soprattutto a sinistra, dove Barreca e Chiesa spingono con insistenza. Dahoud però fa ancora peggio dei compagni della difesa, perdendo un pallone sanguinoso in uscita alla mezz’ora: Pellegrini lo anticipa e serve Chiesa, che offre all’altro viola l’occasione della vita a tu per tu con Pollersbeck. Berna non sbaglia: 1-0 e Italia avanti mentre Repubblica Ceca e Danimarca sono sull’1-1. Da quel momento in poi il campo di Cracovia si allarga fino a quello di Tychy, dove Schick e compagni devono battere i danesi per passare il turno.






L’Italia nella ripresa riparte un po’ contratta (manca l’apporto di Berardi, fuori giri rispetto agli altri) ma riprende fiducia e controllo: Pellegrini, servito da un ottimo Bernardeschi, sfiora il 2-0 al 60’ (Pollersbeck si allunga e ci arriva), Donnarumma rischia pochissimo e sempre sugli sviluppi di calci piazzati (così era arrivato anche il gol di Kempf al 6’ del primo tempo, giustamente annullato per fuorigioco di Stark, che partecipava all’azione), Chiesa si sbatte fino all’ultima goccia di sudore, prima di lasciare il posto a Petagna. E soprattutto, la Danimarca segna il 3-2 (che diventerà poker): urla l’Italia, ride la Germania, che passa a braccetto con gli azzurrini. Martedì 27 troveremo i più forti, la Spagna di Asensio e Deulofeu, e saremo privi di Conti e Berardi, squalificati. Ma guai a metterci spalle al muro…




di Marco Fallisi per la Gazzetta dello Sport

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