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Bice, convegno su abusi. Mons. Oliver rappresenta la S. Sede

Bice, convegno su abusi. Mons. Oliver rappresenta la S. Sede“Gli abusi sessuali dei minori: meccanismi di protezione e resilienza”. Si intitola così il convegno aperto a Parigi, promosso dall’Ufficio internazionale cattolico dell’infanzia (Bice). A nome della Santa Sede è intervenuto mons. Robert Oliver, segretario della Pontificia Commissione per la tutela dei minori, istituita da Papa Francesco un anno fa. Di fronte a 250 esperti, mons. Oliver ha illustrato il lavoro svolto dalla Commissione vaticana, che si basa molto su rapporti collaborazione con Chiese locali e altri organismi religiosi e civili, come spiega al microfono di Lydia O’Kane:

R. – Quite well. The Catholic Church is well known…
Molto bene, devo dire. La Chiesa cattolica è conosciuta nel mondo per i suoi sforzi in favore della tutela dei bambini. Questo ci mette in condizione di sviluppare rapporti con organizzazioni di molti gruppi religiosi, molte organizzazioni governative e non governative… Questi rapporti sono ancora in una fase iniziale, ma attraverso il nostro lavoro con le Conferenze episcopali e con le Congregazioni religiose, questi contatti ci consentono di essere presenti in ogni parte del mondo, nonostante la nostra Commissione sia piuttosto piccola. Ci sono molte organizzazioni di valore, come il Bice, e siamo curiosi di vedere quali risultati potrà portare la nostra collaborazione.

D. – In che modo i nuovi Statuti della Pontificia Commissione stanno orientando il suo lavoro?

R. – Well, the Statutes obviously give a structure to the organization…
Gli Statuti conferiscono una struttura all’organizzazione e quindi sono molto importanti. Descrivono la nostra missione, la presidenza della Commissione, come dovrà essere svolto il nostro lavoro in quelli che noi chiamiamo gruppi di lavoro, come il nostro ufficio dovrà essere strutturato… Noi abbiamo lavorato a una bozza degli Statuti per oltre un anno – sono stato io stesso a seguirne la stesura. Il Santo Padre è stato generoso quando li ha approvati, perché ci ha concesso un periodo di tre anni per la sperimentazione degli Statuti. Questo significa che mentre sviluppiamo il nostro lavoro, possiamo cercare le strade migliori per la strutturazione della Commissione, affinché possa lavorare nel migliore dei modi. Dunque, come espressione della struttura gli Statuti sono molto, molto importanti. In essi sono espressi il cuore e i contenuti del nostro lavoro.

A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana

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