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Benedetto XVI ci spiega chi sono gli Arcangeli: Michele, Gabriele e Raffaele

“La vita è una lotta” e “Dio ha delegato alla lotta in nostra difesa gli arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele. Sono angeli guerrieri, sono angeli lottatori”. Con queste parole don Marcello Stanzione, autore di numerosi volumi dedicati agli angeli, tra cui “Gli angeli. Guida essenziale” per i tipi della Lev, descrive la missione dei santi Michele, Gabriele e Raffaele, di cui oggi si celebra la memoria. Il sacerdote, nell’intervista concessa a Vatican News, ricorda anche l’attenzione che sia Papa Francesco, sia Benedetto XVI hanno dedicato a queste creature. “Tutti e tre i nomi degli arcangeli finiscono con la parola ‘El’, che significa ‘Dio’ – disse ad esempio, Papa Ratzinger durante la Messa con ordinazioni episcopali del 29 settembre 2007 – Dio è iscritto nei loro nomi, nella loro natura.

(…) Essi sono messaggeri di Dio. Portano Dio agli uomini, aprono il cielo e così aprono la terra”. Lo scorso anno, invece, durante la Celebrazione Eucaristica a Santa Marta del 29 settembre, Papa Francesco mise a fuoco i compiti peculiari assegnati a ciascun arcangelo.

San Michele, principe della milizia angelica
Antitesi di Lucifero, Michele, generale degli angeli, è colui che difende la fede, la verità e la Chiesa. Il suo culto è molto diffuso sia in Oriente sia in Occidente: lo testimoniano le innumerevoli chiese, santuari, monasteri e anche monti a lui intitolati. “Michele ci difende contro il drago, che vuole distruggere tutto e tutti”: precisa don Marcello Stanzione, riferendosi alle parole di Papa Francesco. “San Michele ci aiuta soprattutto nella nostra lotta interiore particolare e personale”, prosegue, “perché ognuno è tentato, è provocato dal demonio su un aspetto”: “chi è tentato sulla lussuria, chi è tentato sull’orgoglio”.

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San Gabriele, il messaggero della buona novella
Gabriele, “colui che sta al cospetto di Dio”, è l’annunciatore per eccellenza delle divine rivelazioni: il suo nome evoca subito l’Annuncio a Maria e quel “sì” che ha mutato la storia dell’uomo. Menzionato più volte nell’Antico e nel Nuovo Testamento, Gabriele è patrono della comunicazione per volere di Pio XII. “Gabriele è l’angelo delle belle notizie”, precisa il sacerdote salernitano, “e la notizia più bella è che Dio è nato, è morto ed è risorto per noi”. Gabriele, in qualche modo, “ci invita a leggere ogni giorno il Vangelo del giorno”.

San Raffaele, la medicina di Dio
La storia dell’arcangelo Raffaele è raccontata nel libro di Tobia e il suo culto si attesta a partire dall’XI secolo. Egli rompe i malefici del demonio, impedisce di nuocere ai figli di Abramo, favorisce la santità del matrimonio. “Raffaele, l’angelo guaritore di Dio”, spiega ancora don Marcello Stanzione, “è l’angelo che non ci deve far fare il passo sbagliato: Raffaele è sempre stato l’angelo protettore degli adolescenti”, “l’angelo che protegge i terapeuti”, “l’angelo dei fidanzati e degli sposi”.

Fonte www.vaticannews.va/Barbara Castelli

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