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Beata Vergine del Rosario. Papa Francesco: contempliamo i misteri di Cristo con Maria, nel Rosario

“Il Rosario è una sintesi dei misteri di Cristo: li contempliamo con Maria, che ci dona il suo sguardo di fede e d’amore”. L’odierno tweet di Papa Francesco è un pensiero dedicato alla festività della Beata Vergine Maria del Rosario, celebrata dai cristiani di tutto il mondo. La preghiera del Rosario risale al secolo XIII e fu promossa in particolare dai Domenicani  e da varie confraternite.






Poi la devozione alla corona del rosario ebbe un nuovo impulso dopo la battaglia di Lepanto avvenuta il 7 ottobre del 1571, che vide la coalizione della flotta cristiana fermare l’avanzata dei turchi. Questo evento, che ebbe risonanza in tutto il mondo cristiano, spinse San Pio V ad istituire una festa di ringraziamento che prese il nome di ”Santa Maria della Vittoria”. Estesa nel 1716 alla Chiesa universale e fissata definitivamente al 7 ottobre da San Pio X nel 1913, venne in seguito denominata la festa del Rosario.

Oggi il Rosario è la preghiera più cara alla devozione popolare, capace di riunire comunità di cristiani in tutto il mondo, dando loro assistenza sia fonte di serenità e di forza. Grande impulso a questa preghiera – che prevede Ave Maria che si susseguono, precedute dal Padre Nostro e dal Gloria – è stato dato da tutti gli ultimi Papi che hanno esortato, più volte, tutti i fedeli a recitare il Rosario. Per una riflessione sulla ricorrenza del 7 ottobre e sulle parole di Francesco, sentiamo mons. Tommaso Caputo, arcivescovo e delegato pontificio per il Santuario della Beata Maria Vergine:

R. – Il Papa ci presenta proprio una sintesi della Dottrina della Chiesa sul Rosario. È quello che ci ha insegnato San Giovanni Paolo II con la Rosarium Virginis Mariae; ma prima ancora Papa Paolo VI e ancora la tradizione, il magistero della Chiesa degli ultimi secoli. È il cuore cristologico di questa preghiera mariana. Ogni dieci “Ave Maria” pensiamo ad un mistero del Rosario: sono i misteri di Cristo che ci salva. È Lui che diventa un itinerario cristologico alla scoperta di Gesù, che è il nostro Salvatore.






D. – Oggi la devozione del Rosario mostra grandi segni di vitalità…

R. – Questa mattina, alle 6.30 in Santuario, per il buongiorno a Maria, e quindi per il Santo Rosario, c’erano circa duemila persone. È una preghiera straordinaria, molto sentita da tutti. C’erano tantissimi giovani questa mattina. Ma si incontrano gruppi del Rosario dappertutto nel mondo. Si vede che è la Madonna che ci guida per arrivare a Gesù.

D. – La Santissima Vergine ha raccomandato la pratica di questa devozione apparendo a Lourdes e a Fatima con la corona in mano. Quindi è proprio una richiesta che ci viene dall’alto…

R. – Sì, ci viene dall’alto. Nelle ultime apparizioni – ricordo anche all’apparizione di Kibeho in Rwanda – la Madonna ha chiesto di pregare il Rosario. Ce lo dicono anche i Papi. San Giovanni Paolo II ci ricordava che era la preghiera preferita, prediletta, meravigliosa nella sua profondità e semplicità. Papa Francesco ci dice che è la preghiera del suo cuore, che sente moltissimo. È una preghiera che è un modo di evangelizzazione: evangelizza noi anzitutto, perché contempliamo il volto di Cristo con gli occhi della madre e ci aiuta a annunciare il Vangelo ai nostri fratelli anche.

D. – Il Rosario è senza dubbio la preghiera popolare per eccellenza. Lei consiglia un modo per recitarlo?

R. – Cominciamo con il “Padre nostro”, e il nostro animo si slancia con Cristo verso il Padre e si apre anche all’esperienza della misericordia. E poi con l’”Ave Maria”: lo sguardo si concentra nel mistero dell’incarnazione. Ma è San Giovanni Paolo II che ci ha consigliato come recitarlo, aggiungendo la clausola cristologica alla fine di ogni “Ave Maria”. E’ la Madonna che ci porta a Cristo ed è lui il nostro Salvatore.

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