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Bari, veglia di preghiera con i patriarchi di tutte le chiese

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PUGLIA – BARI – Una veglia di preghiera per ricordare tutti i cristiani in Medio Oriente la cui vita “è segnata in questi tempi da tanta sofferenza e da tante minacce di morte”. A celebrarla ieri sera nella basilica di san Nicola, a Bari, i patriarchi delle Chiese cristiane orientali e occidentali riuniti nel capoluogo pugliese dalla Comunità di sant’Egidio per il Colloquio internazionale “Cristiani in Medio Oriente: quale futuro?”. “La primavera araba – ha detto nella sua testimonianza l’arcivescovo Jean Kawak, del Patriarcato siro ortodosso di Antiochia e di tutto l’Oriente – sta favorendo l’esodo dei cristiani per i quali non si è mai affermato un criterio di cittadinanza. Siamo delusi – ha aggiunto – la libertà religiosa non viene rispettata allo stesso modo per tutti”. Richiamando la situazione siriana l’arcivescovo ha affermato: “il popolo è spaventato, non c’è lavoro, non c’è un tetto dove stare, milioni sono in fuga. Ricordiamo qui, e preghiamo, anche per tutti i sacerdoti e i religiosi rapiti, come padre Paolo Dall’Oglio, i vescovi Boulos Yazigi e Yohanna Ibrahim, dei quali non si hanno notizie da due anni”. E poi l’affondo: “la comunità interazionale pensa di risolvere la crisi con le armi e così facendo provoca scontri e distruzioni totali. Faccio appello alla Chiesa universale perché aiuti i cristiani a restare saldi nelle loro terre”. Un appello raccolto anche dal Patriarcato caldeo di Baghdad, con il suo patriarca Mar Sako che a Bari ha inviato un messaggio per chiedere preghiera e da quello ecumenico Bartolomeo I. Gregorios III Laham, patriarca greco cattolico melkita di Antiochia ha acceso una candela per “alimentare la fiamma della speranza per la pace in tutto il mondo e in Siria” dove ha ricordato, “sono state distrutte 120 chiese, interi villaggi devastati”. Preghiere anche per i cristiani uccisi in Libia, in Iraq, in Nigeria. La veglia si è conclusa con una processione con le reliquie di san Nicola, la recita del Padre Nostro e lo scambio della pace. Fonte: Agensir

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