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Autostrade. Passo indietro dei Benetton, entra Cassa depositi e prestiti. Più controlli e abbassamento dei pedaggi

Autostrade. Passo indietro Benetton, entra Cdp al 51%

Secondo la bozza sul nuovo dossier ci saranno anche più controlli e cambio delle tariffe

Il Consiglio dei Ministri, che ha portato a un accordo sul dossier Autostrade, è durato tutta la notte; c’è stato il passo indietro dei Benetton è il passaggio chiave della risoluzione della lunga trattativa, con un’intesa che prevede da una parte l’ingresso di Cassa depositi e prestiti nel capitale al 51%, rendendo di fatto Aspi (Autostrade per l’Italia) una public company

La famiglia Benetton, che attualmente possiede l’88 per cento delle quote di Aspi attraverso la holding Atlantia, ha accettato quindi di tirarsi indietro con un percorso graduale, facendo entrare la Cassa Depositi e Prestiti – una controllata del ministero delle Finanze – che dovrebbe diventarne azionista di maggioranza.

Nel comunicato del governo vengono illustrati altri punti della bozza attorno alla quale sarà costruito l’accordo. Sono confermati i 3,4 miliardi di euro che Aspi verserà al governo come indennizzo per il ponte Morandi.

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Ponte Morandi

Inoltre, Aspi ha accettato di riscrivere il contratto in modo da rendere più facile ed economico per il governo revocare la concessione, come previsto dall’articolo 35 del Milleproroghe (la penale dovrebbe passare da 23 a 7 miliardi di euro); saranno previsti più controlli, un abbassamento dei pedaggi e maggiori sanzioni in caso di violazione da parte di Aspi.

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