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Autista senegalese dirotta bus con 51 bimbi a Milano e lo incendia: 14 feriti. «Basta morti in mare»

«Voglio farla finita, vanno fermate le morti dei migranti nel Mediterraneo». Terrore su uno scuolabus sulla strada provinciale 415 all’altezza di San Donato Milanese (Milano).

L’autista, un  47enne italiano di origini senegalesi Ousseynou Sy, che doveva riportare 51 bambini a scuola dopo un’attività sportiva all’aperto a un certo punto ha cambiato percorso e, rivolgendosi agli studenti con in mano un coltello, ha detto: «Andiamo a Linate, qui non scende più nessuno».

A quel punto uno degli studenti a bordo ha chiamato con il cellulare i genitori che, a loro volta, hanno avvisato i carabinieri. Immediatamente sono scattati una serie di posti di blocco mentre le pattuglie hanno raggiunto il mezzo. L’autista a quel punto ha forzato uno sbarramento dei carabinieri, speronando le auto, ma ha perso il controllo: il bus ha rallentato e poi è finito contro il guardrail. A quel punto Sy ha cosparso il mezzo di benzina e ha dato fuoco con un’accendino, ma i militari sono riusciti a mettere in salvo studenti e professori entrando dalla porta posteriore e rompendo i finestrini.

Il bilancio è di dodici ragazzini e due adulti portati in ospedale. I ragazzi sono tutti in codice verde, uno degli adulti è stato trasportato in codice giallo alla clinica De Marchi. «Nessuno», spiegano dal 118, è ferito. L’uomo è accusato di sequestro di persona, strage, incendio e resistenza.  Anche se non è ancora formalmente aperto un fascicolo, le indagini sono coordinate dal pm di Luca Poniz, ora sul posto per i rilievi.

«Stiamo valutando tutte le ipotesi, anche quella del terrorismo»: ha spiegato il procuratore di Milano Francesco. Lo riferisce il quotidiano on line Il Messaggero. Il procuratore ha chiarito infatti che del caso si sta occupando anche Alberto Nobili, capo del pool dell’anti terrorismo milanese.

Ousseynou Sy, che oggi ha sequestrato un pullman con a bordo una scolaresca, «lo conoscevamo» ha spiegato uno degli insegnanti che era con i ragazzi e che ora si trova con loro all’istituto comprensivo Margherita Hack di San Donato. Non era quindi la prima volta che guidava un autobus con a bordo gli studenti. «Voleva arrivare sulla pista di Linate» ha aggiunto, spiegando che ce l’aveva con il governo per le politiche sui migranti.

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