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Attentato a Parigi 3 persone accoltellate al grido di “Allah Akbar”. In molti si chiedono se sia una conseguenza dell’uccisione del generale Soleimani

Poche ore fa la periferia di Parigi è stata nuovamente scenario di un atto terroristico.

Era il 7 gennaio 2015 quando Parigi piangeva le vittime dell’attentato a Charlie Hebdo: 8 giornalisti, 2 agenti, un ospite e il portiere dello stabile dove ha sede il giornale satirico.

Sempre a Gennaio, a distanza di 4 anni, oggi si piangono altre persone.

Verso le 14 odierne, un uomo, sembrerebbe al grido di «Allah akbar», ha accoltellato tre persone nel parco dipartimentale degli Hautes Bruyères a Villejuif, nella periferia sud di Parigi.

Stando a quanto riportato dai i media locali, una delle persone colpite è morta sul colpo, mentre gli altri due feriti sono in condizioni gravissime e ricoverati in uno stato di «urgenza assoluta».

Il presunto attentatore è stato ucciso con tre colpi di pistola dagli agenti che si trovavano in zona, neutralizzato precisamente vicino al supermercato Carrefour in avenue du Général-de-Gaulle.

Anche due agenti però, sono rimasti feriti.
Nel mentre, c’è una squadra di artificieri che sta lavorando sulla dinamica dell’attentato.

Tra le ipotesi al vaglio, c’è quella di una prima reazione a quanto avvenuto in Iran dopo l’uccisione del generale Soleimani.

Alcune fonti riportano che si teme la replica di altri gesti estremi come questo, nelle prossime ore.

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