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Ascolta Signore lo sfogo di una madre di famiglia

SFOGHI DI UNA MADRE 
DI FAMIGLIA

Quante belle riflessioni sul Natale, in giro, Signore!

Anche io vorrei fermarmi con calma davanti a te,

starmene serena, seduta a riflettere tanto tempo

o magari fare qualche bel gesto di volontariato.

 

Il tempo che ti dedico mi sembra sempre poco

e «ritagliato»

e distratto da preoccupazioni,

spesso anche meschine!

 

La mia vita è presa da «molti servizi»,

e commissioni da fare

e cenoni da gestire e, soprattutto,

 

«un’invasione silenziosa» di parenti e persone;

così diverse da me.

 

E ognuna con una sua visione della vita;

così diversa dalla mia.

 

E nessuno che apprezzi quello che faccio,

la critica è sicura;

 

quello che faccio io è così scontato e anzi

«loro» lo farebbero meglio!

Finirò per innervosirmi,

ci tengo io, a fare la mia bella figura!

 

Ma mi basta un’occhiata «del cuore»

alla tua capanna;

 

non cerchi gente perfetta, tu,

piuttosto pastori assonnati (ma di «buona volontà»).

 

E animali che ti offrono l’unica cosa che sanno fare,

respirare

(ma quasi con tenerezza e amore).

 

E un padre che non ha saputo trovarti

un posto decente,

non è stato all’altezza

(ma ti avrebbe dato il mondo, se avesse potuto!).

 

Ho capito,

anche io vivrò con amore i momenti di queste giornate,

uno dopo l’altro.

 

Ogni azione è grande e perfetta per te,

se è fatta per amore!

 

E ogni momento libero correrò alla tua capanna,

con il pensiero o con lo sguardo,

con tutto l’amore di cui sarò capace;

 

sarà questo il mio segreto con te,

il mio piccolo dono.

 

 

«Solo andavo d’accordo con me stesso… mi fanno male gli altri, sono ingombranti, sono invadenti.

Non ne posso più; e la mia situazione? e la mia famiglia? e la mia tranquillità? e la mia libertà? e io?

Ah Signore, ho perso tutto, non sono più mio, non c’è più posto per me in casa mia.

Non temere nulla, dice Dio, hai guadagnato tutto perché mentre gli uomini entravano in casa tua, Io Tuo padre, Tuo Dio, Mi sono infiltrato tra loro». Michel Quoist

 

«Ogni proposta religiosa comincia dicendo agli uomini quello che devono fare per salvarsi o ottenere la “Illuminazione”. Il cristianesimo non comincia dicendo agli uomini quello che devono fare, ma quello che Dio ha fatto per loro in Cristo Gesù. Il cristianesimo è la religione della grazia». Raniero Cantalamessa

 

«Potrebbe il mio piccolo nido, l’angusto mondo delle mie cose familiari, questa vita terrena con le sue grandi gioie e i suoi grandi dolori essermi patria, se non riposasse nell’abbraccio della tua lontana infinità?… Che ti posso più dire di Te, se non che Tu sei quello senza cui non posso essere, che Tu sei l’infinito in cui solo può vivere la mia finita umanità?». Karl Rahner

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La riflessione e preghiera è scritta da Stefania Perna ed è contenuta nel libro ’50 preghiere per cercatori di speranza’

50 PREGHIERE PER CERCATORI DI SPERANZA
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