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Arcivescovo Parigi: non lasciarsi vincere da odio e paura

Questa domenica, alle 18.30, il cardinale arcivescovo di Parigi André Vingt-Trois, presiederà la Messa nella Cattedrale di Notre-Dame in memoria delle vittime degli attacchi e in segno di vicinanza ai loro cari e a tutto il Paese. La campana della Cattedrale suonerà alle 18.15.

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“Di fronte alla violenza degli uomini – afferma  il porporato – possiamo ricevere la grazia di un cuore fermo e senza odio. Chiediamo la grazia di essere artigiani di pace. Non dobbiamo mai disperare della pace, se si costruisce la giustizia”. Sulla reazione agli attentati, ascoltiamo il cardinale Vingt-Trois, al microfono di Hélène Destombes:

R. – C’est évidemment une réaction d’horreur, c’est à dire un massacre aveugle, sur des personnes …
Non può essere che una reazione d’orrore: ci troviamo di fronte a un massacro alla cieca, su persone completamente estranee alle questioni politiche. E poi una reazione di pietà per le persone che ne sono rimaste vittime e per le loro famiglie, per tutti coloro che si sono impegnati per soccorrere le vittime, nel tentativo di portare sollievo in questo momento di dolore …

D. – Parigi colpita al cuore. Dopo Beirut, la Nigeria e tanti altri Paesi, ecco, questa è dunque la “guerra a pezzi” di cui parla Papa Francesco …

R. – Oui, c’est ça que nous voyons en tout cas. C’est-à-dire que la violence n’a jamais de justification …Sì, direi che è proprio questo quello a cui stiamo assistendo. Bisogna dire che la violenza non ha giustificazione, mai, in se stessa; la violenza cieca come noi la vediamo in questi attentati è ancora più terribile, se possibile, di quanto si possa dire …

D. – Il fatto che sia stata colpita Parigi suscita grandi emozioni. E’ importante ricordare che in molti Paesi – viene da pensare all’Iraq e alla Siria – le violenze sono quotidiane …

R. –Oui tout à fait, mais la particularité de ce qui se passe à Paris…
Sì, è vero questo. Ma la particolarità di quello che è accaduto a Parigi sta nella volontà di stabilire un legame tra questi attentati e quello che sta succedendo in Siria: peraltro, la rivendicazione del sedicente Stato islamico è piuttosto esplicito in materia. Veramente, dichiara la volontà di portare la guerra nel cuore di tutti quei Paesi che lottano contro l’Is.

D. – Come reagire di fronte all’orrore, di fronte ai sentimenti di paura e di odio che un dramma di questa portata può suscitare?

R. – Précisément, je pense que l’un des objectifs de ce massacre aveugle et sanguinaire est de susciter …
In realtà, io credo che uno degli obiettivi di questo massacro cieco e sanguinario è proprio quello di suscitare l’odio e di seminare il panico nel cuore delle persone. Credo che il modo migliore di reagire sia, in particolare per noi cristiani, di rimetterci nelle mani di Dio, nella fede, pur affermando in maniera chiara e inequivoca, come ha fatto il Papa, che la violenza non è mai una soluzione.




Redazione Papaboys (Fonte it.radiovaticana.va)

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