L’ha curato Vincent Gelot, un giovane francese di 24 anni, originario di Nantes, che al termine del suo percorso, durato due anni, lo ha fatto avere in visione al Pontefice, il quale ha voluto autografarlo per esprimere il suo apprezzamento.
«Quando sono partito — racconta — volevo testimoniare, attraverso le immagini, la situazione delle comunità sparse per l’Oriente, ma volevo anche portare qualcosa a quei cristiani, in particolare il messaggio di pace del Papa». Così è nata l’idea di un libro nel quale documentare le esperienze vissute nei luoghi visitati.
Da semplice raccolta di testimonianze quell’album è diventato così uno strumento di comunicazione tra le diverse comunità, anche quelle più isolate. Su quelle pagine le persone non solo hanno descritto le loro esperienze, ma hanno inviato messaggi agli altri cristiani. (Fonte: L’Osservatore Romano)