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Adriano era una promessa del calcio, muore sul GRA a soli 21 anni per un terribile incidente con la smart

Un fine settimana di festa, fra alcool e divertimento con le amiche. Poi la tragedia lungo il grande raccordo anulare poco prima dell’alba. Aveva solo 21 anni Adriano Perotti, il giovane morto domenica pomeriggio al Policlinico Tor Vergata.
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Mentre le sue amiche, una di venti e l’altra di venticinque anni, sono tuttora ricoverate in ospedale con prognosi riservata. Tutti e tre erano a bordo della Smart da due posti che alle tre del mattino di sabato 8 luglio si è ribaltata per 60 metri lungo il Gra.

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LA DINAMICA DELLO SCHIANTO

Un incidente causato dalla stanchezza, vista l’ora, cosi ipotizzano gli inquirenti. E forse da qualche bicchiere di troppo. Adriano, giovane promessa del calcio a otto, si era messo al volante senza aver smaltito i postumi della serata alcolica. E nulla ha potuto fare quando ha perso il controllo della sua auto, che si è capovolta per almeno tre volte, prima di arrestarsi al centro della carreggiata. Dai primi accertamenti, la Smart, guidata da Perotti, procedeva sulla carreggiata esterna del Gra, all’altezza del km 37.300, fra La Rustica e Tiburtina.

Sono stati gli agenti della stradale, intervenuti sul posto, poco dopo le 3 di notte, a recuperare i tre giovani avvolti dalle lamiere dell’auto completamente distrutta. Gli investigatori ancora non hanno potuto accertare la velocità precisa del veicolo. Quel che è certo è che l’autovettura, dentro cui i tre viaggiavano stipati, mentre si trovava in corsia di sorpasso, improvvisamente ha sbandato, impattando il guard rail di sinistra.
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Impossibile, per Perotti cercare di raddrizzare la marcia: dopo il primo urto, infatti, la strada si trasforma in un flipper: la macchina si ribalta almeno tre volte per poi arrestarsi a circa 60 metri dal luogo dell’impatto, senza urtare nessun altro veicolo. I tre giovani dopo l’incidente a fatica riescono a respirare. Le condizioni di Adriano sin da subito appaiono disperate: il 21enne viene trasportato d’urgenza al policlinico Tor Vergata.

Riesce miracolosamente a superare la prima notte, ma muore il giorno successivo, verso le 13, per le conseguenze dei traumi riportati. La ventenne Giorgia Mancini viene ricoverata con prognosi riservata al policlinico Umberto Primo. Mentre la 25enne S. M., viene portata al Sant’Eugenio, dove da sabato si trova in coma farmacologico.

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