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A Spagna e Italia mancano bambini e futuro

Dopo l’Italia, anche la Spagna raggiunge l’amaro record che il numero dei morti superiore è superiore a quello dei nati. L’Italia così si vede raggiunta nella discesa verso il baratro della scomparsa della propria cultura ed etnia.

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Durante la guerra civile spagnola (1936-1939) e l’epidemia di influenza spagnola (1918) la Spagna aveva già sperimentato quanto il numero delle morti superasse quello dei nati. Erano state circostanze tanto terribili quanto drammatiche. C’è stato anche un breve periodo nel 1999, quando lo stesso fenomeno si è verificato. Queste date sono ora ritornate di grande attualità, infatti nel primo semestre di quest’anno ci sono stati 19.000 decessi in più delle nascite in Spagna. E non c’è una guerra civile brutale o pandemia globale su cui scaricare la colpa questa volta, l’unica colpa si po’ attribuire alla drammatica crisi economica e all’assenza di politiche famigliari dei governi degli ultimi anni. Questo dato, per gravità e misura, non può essere considerato un dato che abbia effetti solo per l’annualità in corso, come fu invece il dato del 1999.

L’Istituto Nazionale di Statistica (INE) ha previsto sin dall’anno scorso che la Spagna avrebbe cominciato ad avere più morti tra i suoi cittadini che nati nel 2015 e che la disparità tra i due dati potrebbe continuare sino al 2062. Entro 50 anni si prevede che la popolazione spagnola scenderà di oltre 5,6 milioni di cittadini rispetto agli attuali (un calo di oltre il 12% rispetto al livello odierno). Questo non è dovuto al semplice declino naturale, dal 2012 la popolazione spagnola è stata infatti in contrazione anche considerando l’ immigrazione. Il Report dell’Isitituto Statistico Nazionale Spagnolo (INE) si trova  qui :http://www.ine.es/inebmenu/mnu_dinamicapob.htm

Non solo la popolazione spagnola tende ad assottigliarsi, ma essa sta invecchiando molto velocemente e questo imporrà nuove misure per la cura e salute pubblica.

“La Spagna, uno dei molti paesi europei che si trova a far fronte a una contrazione della forza lavoro e l’aumento degli oneri sul proprio sistema di sicurezza sociale, ha il 10 della popolazione più vecchio del mondo, con un’età media di 43,2 anni.

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Entro in 2030 un quarto della sua forza lavoro avrà più di cinquanta anni”, secondo un Rapporto delle Nazioni Unite pubblicato a luglio. Come una nota della agenzia si stampa Reuters evidenzia, una possibile soluzione a disposizione della Spagna è “aumentare l’immigrazione” e accogliere  “centinaia di migliaia” di persone in fuga Siria e gli altri “stati in guerra” che si stanno dirigendo verso l’Europa. Questa è forse una soluzione al declino della popolazione,strada peraltro già tentata dalla Germania, ma ci si deve chiedere come la popolazione dei nativi spagnoli possano accettare una immigrazione di centinaia di migliaia di persone ogni anno e quale tipo di costi economici di formazione e quale integrazione possa essere possibile. Il tempo ci dirà quale scelta verrà fatta dai prossimi governi, a partire dalle prossime elezioni che si terranno in Spagna il prossimo 20 dicembre. Una soluzione stabile sarebbe solo quella di aiutare e sostenere le famiglie spagnole nella natalità , mettere al mondo più figli, in un Paese che invecchia sempre più e si incammina nella prospettiva della povertà per…mancanza di giovani.




di Luca Volontè

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