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A Gaza resta di casa la morte. Si combatte di nuovo

640x344_1406588152027_APTOPIX_Mideast_Israe_rain - CopiaGAZA – Di certo c’è che sono morti 8 bambini nell’area giochi del campo profughi di Shati a Gaza. L’altra certezza è che un’esplosione ha seriamente danneggiato il principale ospedale di Gaza, causando 2 morti e ferendo diverse persone. Sulle cause è rimpallo di responsabilità. Scrive così il quotidiano dei Vescovi italiani Avvenire.

L’esercito israeliano nega di aver aperto il fuoco contro l’ospedale Shifa. Fonti militari citate dalla rete televisiva Channel 2 affermano che l’esercito non stava operando in quell’area e che è probabile che l’eplosione sia responsabilità di Hamas.

L’esercito israeliano ha negato anche di essere responsabile delle morti nel campo profughi di Shati a Gaza. Lo ha detto il portavoce militare. “Pochi minuti fa – ha scritto – terroristi hanno lanciato razzi contro Israele: uno ha colpito l’ospedale di Shifa, l’altro il campo profughi di Shati”. Fonti locali aggiungono che i bambini sono stati colpiti da un razzo mentre giocavano nei pressi della spiaggia di Shati, nella via Nasser.

Nel sud di Israele, 5 soldati israeliani sono rimasti uccisi, e altri 4 feriti, da un razzo lanciato dalla Striscia di Gaza. Lo riferisce il quotidiano israeliano Haarezt, secondo cui il razzo palestinese è caduto nell’area del Consiglio Regionale di Eshkol.

Nessuna speranza dunque di un cessate il fuoco. Le ostilità sono riprese su entrambi i fronti, israeliano e palestinese, dopo che una tregua di fatto iniziata dalla mezzanotte di domenica. Cade nel vuoto l’appello a un “cessate-il-fuoco immediato e incondizionato” chiesto dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu.

Già lunedì mattina c’erano stati a nord i carri armati con la Stella di David hanno aperto il fuoco nei pressi del campo profughi di Jabaliyah, nell’intento di annientare due rampe lancia-razzi e una fabbrica di armi: un proietto si è però abbattuto su una casa uccidendo due persone, tra cuiun bambino di soli 4 anni. Qualche ora prima erano inoltre già decedute in ospedale ulteriori tre individui, rimasti feriti in precedenti occasioni. In 21 giorni di conflitto il bilancio è ormai di 1.037 morti tra i palestinesi e di 48 tra gli israeliani, cinque dei quali civili, più un cittadino straniero: un bracciante di nazionalità thailandese colpito da una granata di mortaio.

Le celebrazioni per Eid al-Fitr, la fine del Ramadan, a Gerusalemme Esthanno fornito l’occasione per una manifestazione di massa a sostegno della popolazione della Striscia. Stando alle stime della stessa polizia dello Stato ebraico, sulla Spianata delle Moschee circa 45.000 fedeli venuti a pregare hanno intonato slogan e canti. Molti indossavano magliette di colore nero con sopra impresse scritte a favore delle Brigate Ezzedin al-Qassam, braccio armato del gruppo radicale palestinese. Gli agenti hanno comunque evitato d’intervenire, tenendosi a distanza, e i dimostranti si sono dispersi.

Khamenei: Israele “cane rabbioso” Da Teheran arriva intanto una durissima presa di posizione da parte dell’ayatollah Ali Khamenei. La guida suprema iraniana ha accusato Israele di stare compiendo un “genocidio” a Gaza e ha rivolto un appello al mondo islamico ad armare i palestinesi perché combattano “il regime sionista”. In un discorso pronunciato in occasione della festa musulmana di Eid al-Fitr, Khamenei ha aggiunto che Israele si sta comportando come un “cane rabbioso” e “un lupo selvatico” compiendo azioni che equivalgono a una catastrofe umanitaria e a cui bisogna far fronte. 

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