“Castel Volturno – si legge nel messaggio – è un laboratorio di schiavismo, di deformazione di quanto ci possa essere di bello nell’essere umano: è uno degli epicentri europei dello ‘spreco di uomini’. È popolata anche da noi, immigrati entrati in una metamorfosi che ci trasforma in schiavi, animali-lavoratori, senza alcuna caratterizzazione o abilità specifica, costretti a lavorare duramente ogni giorno ‘a nero’ per pochi spicci, senza alcuna garanzia e tutela”. Gli immigrati quindi raccontano le condizioni disumane nelle quali vivono, ma, assicurano al Papa, non vogliono “rassegnarsi”, ricordando di aver anche organizzato “manifestazioni e attività contro la camorra e il razzismo”. “L’Italia – affermano – ha bisogno di ragionare sull’immigrazione in termini meno propagandistici e il semestre di presidenza dell’Ue può essere un’occasione”. Tra i temi per i quali gli immigrati chiedono attenzione: “La necessità di fermare le stragi lungo il viaggio”, “la possibilità di poter finalmente avere un permesso di soggiorno”, “un miglioramento delle condizioni di vita” perché non c’è “sicurezza senza diritti”. “Oggi chiediamo a Lei – scrivono i migranti al Papa – di volerci concedere un’udienza al fine di poterci confrontare, di poterle esprimere le nostre speranze e le nostre proposte e di ascoltare le sue”. di Agenzia Sir