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40 anni dall’elezione di Giovanni Paolo I. Il Papa del sorriso parla ancora oggi ai nostri cuori

Sono iniziate nel Veneto e in tanti luoghi d’Italia le celebrazioni per i 40 anni dall’elezione al soglio pontificio di Papa Giovanni Paolo I, al secolo Albino Luciani. Da Nord a Sud si ricorda la figura del “Papa del sorriso”, che nei soli 34 giorni del suo pontificato (compreso quello della morte) riuscì a dare un forte impulso di cambiamento alla Chiesa del tempo, un volto nuovo al Successore di Pietro, senza dubbio più paterno, umano e vicino al gregge.

Eventi in programma
Tra le manifestazioni e le iniziative in agenda, spiccano quelle di Canale d’Agordo, suo paese natale in provincia di Belluno. Il momento più intenso, di una lunga lista che andrà avanti fino a dicembre, è previsto per domenica con la celebrazione della Santa Messa nella Piazza Centrale, ribattezzata Piazza Papa Luciani, alle 16.30, presieduta dall’arcivescovo di Trento monsignor Lauro Tisi. A dare il via alla festa, questa sera alle 21.00, l’omaggio musicale nella Chiesa Arcipretale dove il prestigioso Complesso d’Archi del Friuli e del Veneto sotto la direzione del Maestro Guido Freschi eseguirà brani di Gounod, Haydn, Mozart, Respighi, Sofianopulo e Vivaldi a ricordo della grande passione per la musica di Albino Luciani.

Anima della commemorazione, oltre alla Fondazione a lui intitolata, sarà il Musal (Museo Albino Luciani) dove sono conservati tanti ricordi appartenuti al Pontefice veneto, tra cui il paio di occhiali da lui indossati, portati in dono da Roma proprio due anni fa per l’inaugurazione del Museo, dal cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin.

Domani, sabato 25 agosto, presso la Sala Conferenze del Museo, sempre alle ore 21.00 si terrà invece l’incontro sul tema “L’eredità del pontificato di Papa Luciani 40 anni dopo” con don Davide Fiocco, direttore del Centro Papa Luciani e collaboratore della causa di beatificazione di cui sono postulatore il cardinale Beniamino Stella, prefetto della Congregazione per il Clero e vice-postulatore la giornalista e scrittrice Stefania Falasca, che ai nostri microfoni traccia un ricordo commosso. (Ascolta l’intervista integrale a Stefania Falasca)

Luciani, il pastore
“E’ stato il Papa più geniale del ‘900 – dice – ed è una figura di pontefice attualissima, perché, anche se in poco – cioè in 34 giorni effettivi di pontificato, si conta anche il giorno della morte, quindi non solo i 33, ha portato avanti la Chiesa sulle dorsali di quelle che sono le strade maestre del Concilio. È vero anche che la sua elezione scompaginò i pronostici della stampa; tuttavia nell’ambito interno della Chiesa, si riconoscevano in lui delle qualità, delle potenzialità, non solo da un punto di vista umano, delle virtù, ma anche di come si voleva un pastore per la Chiesa. Senz’altro una nota essenziale di Luciani per capire la sua figura, è quella della pastoralità. I conclavisti – diciamo così – non cercavano il pastore: avevano scelto Luciani, perché lo era”.

Tempi brevi per la beatificazione
Stefania Falasca conferma anche che è in corso il processo per il riconoscimento della presunta guarigione miracolosa avvenuta a Buenos Aires e ipotizza che la beatificazione avverrà “in un tempo non molto lontano”. Tutto dipende dalla chiusura del capitolo-miracolo che, a quanto pare, dovrebbe essere prossima. A Canale tutti però si aspettano che l’anno prossimo sia appunto quello degli onori degli altari per Papa Luciani.

 

La migliore penna dell’episcopato
Figlio ed erede del Concilio, Papa Luciani, scelse per la Chiesa la via della semplicità e del “parlare facile” nonostante la sua vastissima cultura e conoscenza delle lingue, della letteratura mondiale che insegnava ai seminaristi, e nonostante venisse considerato “la migliore penna dell’episcopato italiano”. Forse per questo – prosegue la vice-postulatrice, “Luciani ha conquistato credenti e non credenti e ha aperto questa pagina di empatia con il mondo, con le persone”.






L’eredità ai giovani
“In particolare ai giovani Luciani ha dedicato tutta la sua azione pastorale. Li ha seguiti, e quando era a Belluno ne aveva tanti che lo seguivano; e li ha indirizzati per le scelte non solo della vita, come giuda spirituale, ma li ha anche educati a leggere il mondo – il cinema e i film – anticipando i tempi, con una modernità che ce lo rende molto vicino. E poi mi è capitato di sentire diverse volte persone che hanno avuto la loro vocazione vedendolo in televisione. E chiesi loro ‘Ma qual è il motivo?’ E la risposta era: ‘Perché è stato lui a farmi scattare la scintilla della vocazione”.

Francesco e Papa Luciani
Tante le affinità tra Giovanni Paolo I e l’attuale Pontefice. Luciani e Bergoglio sono uniti dalla medesima modalità comunicativa, dal linguaggio, dalla tensione verso l’unità dei cristiani, da una Chiesa concepita senza trionfalismi mondani, e soprattutto dalla misericordia. La loro affinità elettiva si basa però – sostiene la Falasca – “sulla grazia dell’umiltà”, sulla povertà vissuta e ricercata.

Fonte www.vaticannews.va

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