Pubblicità
HomeNewsCaritas et Veritas4 passi per avere la Pace di Gesù quando sei sopraffatto dai...

4 passi per avere la Pace di Gesù quando sei sopraffatto dai sentimenti

Ci sono molte cose che ci tolgono la pace e non ci permettono di vedere la realtà in tutta la sua verità. Se non ho pace nel cuore succede qualcosa. Non dev’essere necessariamente negativo, ma al cuore succede comunque qualcosa.

Da un lato è un bene. È un segno del fatto che il cuore è vivo, che stiamo vivendo la vita con passione. Non siamo indifferenti a ciò che ci accade. Ci chiediamo il senso di quello che succede. Cerchiamo ragioni che illuminino la nostra realtà, le nostre emozioni, anche intrecci interiori. Proviamo qualcosa, quindi siamo vivi e stiamo prendendo la vita sul serio.

Ma non ci sentiamo necessariamente in pace. E allora dobbiamo chiederci: “Cosa provo?”, “Perché provo questo?”, “Cosa mi succede?”, “Cosa devo fare con un cuore inquieto e pieno di emozioni?”

1. La prima cosa da fare è ascoltare i propri sentimenti senza sorprendersi o spaventarsi. È un bene sentire e soffrire per ciò che ci accade nella vita. Non blocchiamo i nostri sentimenti. Non censuriamoli. Non facciamo finta di niente. Chiediamo innanzitutto cosa stiamo provando. Chiediamo al nostro cuore cosa c’è dentro di lui. Senza giudicare, senza cercare colpevoli né l’origine di quello che si prova.

Leggi anche: I neuroscienziati scoprono una canzone capace di ridurre l’ansia nel 65% dei pazienti
2. La seconda cosa da fare è inserire Dio nel proprio cuore. Apriamogli la porta. Imploriamo la presenza dello Spirito di Dio in noi. Lo Spirito Santo è l’Amore di Dio in noi. È l’anima della nostra anima. Anima la nostra vita, la rende nuova, la apre alla volontà di Dio. Raccontiamo a Dio cosa stiamo provando. A Dio importa tutto di noi. Non c’è alcun sentimento che non gli possiamo raccontare. Sentire qualcosa non è sbagliato. I sentimenti non sono giudicabili a livello morale. Sono neutri. Chiediamo a Dio di mostrarci la sua volontà. Preghiamo lo Spirito Santo perché ci illumini e ci aiuti a discernere il cammino che dobbiamo prendere o le indicazioni che Dio insinua in noi attraverso quei sentimenti. Abbiamo chiesto aiuto a Dio perché ci aiuti a comprendere quello che ci sta accadendo? Lo Spirito di Dio è maestro nel discernere. Perché non contare sul suo appoggio in questo? Ha il potere di riconciliare tutte le cose e di infondere la pace nel nostro cuore.

3. La terza cosa da fare è uscire dai nostri sentimenti. Non rimaniamo attaccati ad essi. È quello che provoca il turbamento e la mancanza di pace. Diamo a Dio il suo posto nel nostro cuore. Egli è il centro. È più dentro di noi di quanto siamo noi stessi. Dio ci vuole liberi e ci ha pensati nella pace. È il momento di agire: “Signore, sono qui per fare la tua volontà”. Non c’è pace più grande né gioia maggiore che compiere la volontà del Padre. Lanciamoci in quello che abbiamo sentito che Dio ci chiede. Non bisogna aver paura di sbagliare. È meglio sbagliare e ricominciare che rimanere paralizzati senza muovere un dito. Almeno si ha la sensazione di aver rischiato in nome del Signore, anche se poi le cose non vanno come si sperava. Papa Francesco dice sempre che è meglio una Chiesa accidentata ma che rischia e va alla ricerca della pecora smarrita che una Chiesa chiusa in se stessa che non rischia per paura di sbagliare.






4. In quarto luogo, dobbiamo implorare la pace. Chiediamo allo Spirito Santo di farci il dono della pace. È un frutto dello Spirito Santo e la regala a chi la cerca davvero e vi anela senza stancarsi, senza smettere di implorarla. La pace non viene da sola, bisogna andare a cercarla. Viene data con il compimento della volontà di Dio. La pace non è una calma apparente o esteriore, ma il frutto dell’opera ben compiuta, della volontà messa in pratica, della ricerca sincera. Bisogna anelare alla pace del cuore e chiederla a Dio come una grazia speciale. Non bisogna stancarsi di chiederla con la fiducia dei figli, anche se bisogna essere insistenti e pesanti. È molto importante coltivare sempre l’anelito alla pace, perché in quella misura Dio ci concede la sua pace.
.

.
Non cerchiamo la pace dei cimiteri, ma la pace del cuore. È una pace che ci rinnova e ci ricorda che la nostra vita è fatta per vivere in Dio e per farci animare dal suo Spirito. Lo Spirito è l’anima della nostra anima. Egli ci illumina e ci porta a quella pace a cui aneliamo. Lasciamo che il vento dello Spirito ci spinga verso orizzonti nuovi fino a raggiungere il cielo.

Vieni, Spirito di Dio, inonda il mio cuore e riempilo della tua Pace e del tuo Amore!




Fonte it.aleteia.org
.


.

SCRIVI UNA RISPOSTA

Scrivi il commento
Inserisci il tuo nome