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2014: l’Onu lo dedica alle Aziende agricole familiari

P6163207Sono 500 milioni le aziende agricole a conduzione familiare. Una realtà importante nei Paesi industrializzati come nel Terzo Mondo. A queste realtà produttive l’Onu ha dedicato l’Anno Internazionale 2014, mettendo in luce l’enorme potenzialità degli agricoltori nella lotta alla fame e nella tutela dell’ambiente.

Un modello produttivo a dimensione umana, che in qualche modo fa da contraltare alle grandi multinazionali. Le aziende agricole a conduzione familiare ogni giorno sfamano miliardi di esseri umani. In tanti Paesi del Terzo Mondo rappresentano l’80% del totale delle imprese di questo settore. E poi sono una realtà fondamentale in molte nazionali occidentali, in primo luogo in Italia. Per la Fao vanno tutelate garantendo l’accesso alla terra, all’acqua e al credito. Giorgio Mercuri, presidente di Fedagri-Confcooperative.

“Non dimentichiamo che negli anni le risorse diminuiranno, e su questo aspetto dobbiamo stare attenti anche al buon utilizzo dell’acqua. Credo che tanto si sia già fatto. Nel mondo occidentale già si utilizzano – ormai da anni – i cosiddetti impianti a goccia, che sono quelli a risparmio idrico; altrettanto, però, si deve ancora fare e credo che la ricerca ci debba mettere anche del suo. Rispetto all’accesso al credito, qui invece le difficoltà cambiano da Paese a Paese: sicuramente, l’Italia insieme ai Paesi del Terzo Mondo, è quella che soffre di più. Negli ultimi anni, soprattutto le banche dedicano sempre meno risorse alla famiglia coltivatrice: non tanto all’impresa agroalimentare, ma alla famiglia coltivatrice. Questo perché negli anni si è visto che questo settore ha sempre maggiori difficoltà, e quindi le banche ritengono che non sia un settore nel quale investire. Questo è un grande problema al quale dobbiamo sicuramente mettere mano, ma la politica ci deve dare un contributo sostanziale”.

L’Anno Internazionale 2014 mette in luce l’importanza di queste imprese per alleviare la fame e la povertà, tutelare l’ambiente, ma anche la sicurezza di quanto ogni giorno mangiamo. Giuseppe Politi, presidente della Confederazione Italiana Agricoltori.

“Sicurezza intesa nella doppia veste: riguarda la qualità ma anche la disponibilità del cibo. E’ fondamentale, soprattutto a livello internazionale, mantenere questa missione degli alimenti e da affidare soprattutto alle aziende familiari, perché sono rappresentative di realtà sicuramente più diffuse in tutto il mondo. Anzi, sono quelle che più possono dare risposte in termini proprio di disponibilità e quindi sufficienza del cibo”.

Servono programmi nazionali e regionali per rafforzare queste realtà produttive.

Il servizio è di Alessandro Guarasci per la Radio Vaticana (anche in file audio):RealAudioMP3

 

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