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Vangelo (31 Ottobre) Il granello crebbe e divenne un albero

Christ_SowerLc 13,18-21
Il granello crebbe e divenne un albero

In quel tempo, diceva Gesù: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami». E disse ancora: «A che cosa posso paragonare il regno di Dio? È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».

È simile a un granello di senape

Il regno di Dio è in tutto simile ad ogni organismo vivente. Un uomo appena concepito appare in tutto come ogni altra cellula del corpo. Dell’uomo futuro non si vede nulla. Dopo qualche giorno appare la forma umana, inizia a svilupparsi tutto il corpo. In quel minuscolo organismo vi è tutto l’uomo. È questo miracolo della natura. Poi quando la formazione è perfetta, l’uomo viene alla luce e inizia il suo cammino sotto il sole. Questa verità vale anche per il regno di Dio. I suoi inizi in un cuore, in una realtà storica sono sempre invisibili agli inizi. Solo con il tempo esso inizia a crescere, apparire in tutta la sua bellezza, a condizione che non ci si stanchi mai di curarlo, proteggerlo, custodirlo, nutrirlo convenientemente, come si addice ad ogni organismo che vive.

Il nostro errore è la fretta. Un presbitero viene nominato parroco e subito fin dal primo giorno vorrebbe tutti i suoi fedeli già convertiti, allineati con la sua visione di fede, carità, speranza. Un nuovo vescovo viene inviato in una Diocesi e da subito si vorrebbero sacerdoti e fedeli cambiati, rinnovati, aggiornati. Viene eletto un nuovo papa e dal primo discorso si pensa ad una Chiesa nuova. Ma cosa succede? Spesso si inizia con fretta, si finisce con la stanchezza, la rinuncia. Il tempo ci logora. Non si imita Gesù Signore. Lui iniziò quasi in modo invisibile la sua esistenza sulla nostra terra. Rimase per circa trenta anni nascosto, nel silenzio più grande. A trent’anni circa cominciò a predicare, insegnare, ammaestrare, aggiungendo ogni giorno verità a verità e luce a luce. Concluse la missione sulla Croce, irrorando il mondo di Spirito Santo.

Mai Gesù si lasciò tentare dalla fretta. Lui sempre viveva in perfetta comunione con lo Spirito Santo e sapeva metodi e forme per poter incidere nel cuore degli uomini. Il cuore dell’uomo è pietra durissima e solo lavorando di fino ogni giorno, senza mai stancarsi, mai arrendersi, mai venire meno, mai perdersi di coraggio, mettendo ogni impegno di saggezza, sapienza, forza di Spirito Santo è possibile costruire il regno di Dio nei cuori. Chi vuole vedere cose grandi di certo sta lavorando per costruire altri regni, non certo quello di Dio. Dio mai fa le cose senza tempo. Anche la creazione l’ha portata a compimento nel tempo. I sei giorni possono essere anche sei miliardi di anni. Anche per la creazione ha iniziato dall’infinitamente piccolo per giungere al sommo di essa che è l’uomo fatto a sua immagine e somiglianza.

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Altra verità che Gesù ci insegna sempre in relazione al regno è la sua vitalità. Se vero regno di Dio esso si moltiplica, si accresce, si sviluppa. Quando nel campo del mondo, anche se in una regione sperduta, viene posto il seme del regno, esso inizia a diffondersi, prosperare, ingrandirsi, aumentare di massa e di volume. Se noi lavoriamo e questo sviluppo non avviene è segno che noi nella massa non mettiamo il vero lievito della verità e della grazia di Gesù Signore. La parola umana non è lievito di Dio. Essa è veleno mortale che uccide ogni germe del regno di Dio già posto in un cuore. Come per il granello di senapa, così per il lievito, è necessario del tempo perché tutto cresca e si sviluppi. Senza tempo non si può lavorare nel campo di Dio. Il tempo non lo decidiamo noi. È il cuore che lo decide assieme alla grazia di Cristo Gesù. Un ministro del regno deve essere paziente, sommamente paziente, più dell’agricoltore. Anche lui semina, pianta. I frutti però non dipendono da lui. Ogni pianta ha bisogno del suo tempo e lui deve concederlo loro. Con questa pazienza e saggezza possiamo costruire il regno di Dio. Esso però va servito da noi senza alcuna interruzione. Non ci sono pause nel lavoro missionario. Non si dorme nel campo di Dio. Si veglia sempre. Sempre si semina sapendo che il raccolto potrebbe anche non essere visto da noi.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci veri missionari di Gesù.



Commento a cura del Movimento Apostolico

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