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Vangelo (12 Dicembre) Dio non vuole che i piccoli si perdano

Commento al #Vangelodioggi: Che neanche uno di questi piccoli si perdaMt 18,12-14
Dio non vuole che i piccoli si perdano.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita? In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda».

Nell’essenza della fede è racchiusa la sua verità primaria, vitale. Se questa verità dovesse venire meno, per la fede è la sua morte. Questa verità la possiamo attingere dalla stessa chiamata del nostro Padre nella fede che è Abramo.

Il Signore disse ad Abram: «Vattene dalla tua terra, dalla tua parentela e dalla casa di tuo padre, verso la terra che io ti indicherò. Farò di te una grande nazione e ti benedirò, renderò grande il tuo nome e possa tu essere una benedizione. Benedirò coloro che ti benediranno e coloro che ti malediranno maledirò, e in te si diranno benedette tutte le famiglie della terra» (Gen 12,1-3). L’angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta e disse: «Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non hai risparmiato tuo figlio, il tuo unigenito, io ti colmerò di benedizioni e renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici. Si diranno benedette nella tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce» (Gen 22,15-18).

Abramo esiste per dare vita ad ogni altro uomo. Possiamo affermare che esiste per gli altri, per portare agli altri la benedizione del Signore. Ogni figlio di Abramo, ogni figlio della vera fede, il cui compimento è in Cristo, il vero Figlio della promessa, il Portatore della benedizione, esiste per essere benedizione di grazia, verità, vera salvezza per ogni altro uomo. Se questa finalità del nostro essere veri figli della fede dovesse venire meno, è il segno che noi siamo morti alla fede e che la vera fede è morta in noi. I farisei al tempo di Gesù erano persone dalla fede morta. Avevano una religione artificiale per se stessi, ma non una fede in missione per gli altri. È come se essi non fossero figli del Padre della fede. C’è tra essi ed Abramo una contraddizione di essenza, anzi una negazione della loro stessa natura religiosa. Abramo è il padre della moltitudine. Loro non sono padri neanche di se stessi. Vivono chiusi in un sistema religioso nel quale non c’è spazio per gli altri. È questa la vera morte della fede.

Commento al #Vangelodioggi: Che neanche uno di questi piccoli si perda

Il fariseismo non è solo religione artificiale mostruosa. È anche religione senza fede e priva di ogni qualsiasi verità. Non solo è carente della verità primaria, ma anche di ogni altra verità. Gesù, quando in San Matteo detta le regole della comunità, afferma con fermezza di Spirito Santo che mai la sua Chiesa potrà reggersi sulle chiusure mentali, spirituali, spaziali, temporali, o di altra natura. La sua Chiesa è una comunità spigolatrice di anime, cuori, persone da portare a Cristo Gesù. Spigolatori di anime: questa è la nostra vocazione, la nostra natura, la nostra missione, il nostro ministero. Spigolatrice di anime è detta la Vergine Maria. Nella tradizione mariana francese Lei è la “Divina spigolatrice” che deve raccogliere tutti i peccatori abbandonati perché possano ritornare nella casa del Padre. A Lei ogni spigolatore di peccatore chiede aiuto perché possa riuscire nella missione. È questa una vera conversione teologica necessaria ad ogni discepolo di Gesù, a quanti confessano la vera fede in Lui.

Senza questa conversione teologica, che ci spinge non solo a cercare i peccatori, ma a dare la nostra vita per essi, come Cristo Gesù, morendo anche noi per togliere il peccato del mondo, mai potremo dirci della vera religione. Saremo sempre della falsa. Oggi la nostra religione, santissima nella sua essenza di verità e di grazia, vive questa fortissima involuzione: si è andati oltre la linea dei farisei. Si è abolito il percorso della santità. Essa è dichiarata inutile in se stessa. Non vi sono più neanche i peccatori da salvare. Tutti siamo già salvi per la misericordia di Dio. Tutti saremo in Paradiso. L’inferno è dichiarato vuoto anche dalla grande teologia dei nostri tempi.




Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, liberateci da tanta falsità.

Commento a cura del Movimento Apostolico

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